L’odissea della signora Majoni è giunta alla fine dopo dieci anni di causa presso il Tribunale di Bologna. Solo quattro, invece, gli anni di rapporto tra Gabriele e Elena, dal 2002 al 2006, e in mezzo la nascita del figlio. Una storia d’amore che, come racconta la donna alla giornalista Maria Volpe del Corriere della Sera, è stata costellata da parecchi atti di violenza
“Gabriele Muccino è una persona violenta”. Le parole durissime di Elena Majoni, ex moglie del regista de L’ultimo bacio, sono state pubblicate sul sito del web del Corriere della Sera in concomitanza, molto simbolica, con l’8 marzo, festa della donna. Visto il definitivo affidamento del figlio, avuto nel 2003 con il cineasta romano, l’odissea della signora Majoni è giunta alla fine dopo dieci anni di causa presso il Tribunale di Bologna con l’affido esclusivo del figlio avuto nel 2003 con il cineasta romano. Solo quattro, invece, gli anni di rapporto tra Gabriele e Elena, dal 2002 al 2006, e in mezzo la nascita del figlio. Una storia d’amore che, come racconta la donna alla giornalista Maria Volpe, è stata costellata da parecchi atti di violenza. Uno su tutti: quello schiaffo che Gabriele le dà e con cui le rompe un timpano. “L’episodio è avvenuto mentre eravamo in vacanza d’estate in Toscana a seguito di un banale diverbio – ha raccontato la Majoni al Corriere. Gabriele mi ha dato uno schiaffo a mano aperta. Mi sono recata a Roma al pronto soccorso e successivamente ho sporto denuncia. Prima di denunciare ho sopportato troppo”.
Episodio finito al centro dell’ulteriore lite avvenuta tra Gabriele e il fratello minore Silvio, noto attore e oggi anche regista di cinema. Silvio Muccino, presente in Toscana negli attimi dello schiaffo, nel 2016 all’Arena di Giletti ha poi ritrattato la sua prima dichiarazione in cui discolpava il fratello dell’accaduto. Gabriele è, invece, un violento e quel gesto l’ha compiuto sul serio. “Silvio ha sempre sofferto molto per quella testimonianza. Che poi è uno dei motivi principali per cui ha rotto con la sua famiglia. – racconta ancora Majoni – Conoscendolo sapevo che prima o poi avrebbe fatto emergere la verità. E il suo gesto, a mio parere, è stato importante sia ai fini giudiziari che per la mia personale credibilità”.
Ma nell’intervista la ex moglie di Muccino, che da quel giorno è rimasta con un timpano rotto, quindi con un pesante abbassamento dell’udito ad un orecchio, lei che di professione era violinista, continua ricordando che il regista non avrebbe eseguito le richieste del Tribunale. “Le violenze fisiche sono state senza dubbio pesanti e sono da condannare sempre, ma questo ora appartiene al passato. La violenza che oggi si sta perpetrando ai danni miei (e di mio figlio) è che Gabriele Muccino non rispetta spontaneamente i provvedimenti giudiziari da me ottenuti a suo carico. Violenza nelle azioni prima, violenza nelle omissioni poi”. Dopo la pubblicazione dell’articolo sul Corriere, il laconico e sintetico commento di Muccino è arrivato dalla sua pagina Facebook: “La vanità, ahi la vanità! Ex mogli che infangano ex mariti omettendo, mistificando, imbrattando. Quante ne abbiamo viste di queste storie…”.