Battibecco serrato a L’Aria che Tira (La7) tra il deputato di Possibile, Giuseppe Civati, e la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli. Il vis-à-vis, condito da boutade dell’ex esponente del Pd, verte sul giglio magico di Matteo Renzi. Civati inizia la sua analisi, criticando la cultura renziana del potere e menzionando il conflitto di interessi: “L’errore della sinistra è stato quelli di riferire il conflitto di interessi solo a Berlusconi, ma in realtà ce l’hanno tutti. Era una di quelle riforme da fare. Chi ricorre solo a rapporti amicali o di famiglia commette un errore di impostazione, che alla lunga mostra la corda”. Poi una stoccata al suo vecchio partito: “Ricordo tutti quelli che parlavano come D’Alema e tanti di loro sono rimasti nel Pd, ma non sono più dalemiani. Ricordo tutti quelli che erano diventati veltroniani e andavano al cinema tutte le sere. Nel Pd ci sono delle forme di adesione al leader tipo Zelig. In questo caso, il leader non si è preoccupato di creare un gruppo dirigente più largo, non prendendo magari qualcuno che fosse uno yes-man“. Non ci sta Meli, che obietta: “Io non mi scandalizzo, in tutti i Paesi del mondo i leader si scelgono delle persone di fiducia e lavorano con loro. Dov’è il problema? Tra l’altro, quando ha deciso i vertici delle aziende pubbliche, non ha messo dei toscani“. “Un po’ ne ha messi. Metà erano toscani, metà erano del resto delle regioni”, osserva Civati. “Perché non c’erano più toscani, erano finiti“, aggiunge ironicamente il senatore di Forza Italia, Augusto Minzolini. E Civati rincara: “I vertici importanti sono tutti nominati. Dai, Maria Teresa, capisco la tua difesa postuma”. “La mia difesa non è postuma” – ribatte la giornalista – “perché, al contrario di voi, penso che Renzi farà una “rimontata””. “Cioè la rimonta in toscano”, commenta il leader di Possibile. Meli ribadisce: “I vertici non sono stati scelti in base alla toscanitudine. Ai vertici della Rai, ad esempio, è andato un suo amico, ma non era toscano”. “Sei amico e puoi non essere toscano, diciamo” – replica Civati . “Ti stai incartando, Maria Teresa”. La firma del Corriere chiede polemicamente: “Tutti da Obama alla May, nominano quelli di propria fiducia e giustamente. Ma Renzi chi doveva mettere ai vertici? Bersani? Mica Renzi è scemo, Bersani ha lavorato scientemente per fregarlo”. “No, non poteva. Bersani non è toscano, ma di Piacenza“, osserva Civati