VIABILITA’ STRADALE
Delibera Marino – La giunta di centrosinistra aveva imposto ai privati l’adeguamento di Via Ostiense e Via del Mare – le due strade sono parallele e adiacenti – fino al raccordo con il GRA, per un costo stimato di 38,6 milioni, più interventi per la messa in sicurezza nel tratto urbano fino al nodo di Marconi. Inoltre, si pretendeva la realizzazione di un nuovo tratto di raccordo tra l’autostrada Roma-Fiumicino (viadotto della Magliana) e Via Ostiense/Via del Mare, con un nuovo ponte sul Tevere (cosiddetto Ponte di Traiano), compreso lo svincolo di connessione con la Roma-Fiumicino, costo stimato di 93,7 milioni di euro. Il nuovo ponte sarebbe andato ad aggiungersi al Ponte dei Congressi, distante un paio di chilometri e già finanziato dal Cipe per 140 milioni di euro.
Bozza accordo Raggi – Resta sicuramente l’adeguamento di Via Ostiense e Via del Mare, pare però solo fino alla zona dello stadio: è possibile che il Comune debba addossarsi il costo dei restanti 2 km. Ipotesi rigettata da Calabrese: “L’adeguamento delle vie del Mare/Ostiense, che nella delibera Marino era previsto dal Gra solo fino a Tor di Valle, è stato esteso al nodo Marconi”. Per quanto riguarda i collegamenti con l’altra riva del Tevere, non è stato nominato nelle priorità lo svincolo del viadotto della Magliana. Ciò vuol dire che toccherà alla parte pubblica accollarselo. Il Comune di Roma ha intenzione chiedere al Cipe di rinunciare ai 140 milioni stanzianti per il Ponte dei Congressi – che ha ricevuto parere favorevole, ma che deve essere quasi riprogettato per via delle numerose prescrizioni – e di destinare quei fondi al Ponte di Traiano, il cui progetto verrebbe “regalato” dalla Roma. “In base a varie simulazioni sui flussi – spiega il consigliere – verrà realizzato un solo ponte sul Tevere. Abbiamo già appurato che con le economie sul ponte dei Congressi si potranno realizzare altre opere per rendere adeguato il sistema della mobilità pubblica su ferro nella stessa area”. Il problema è che l’opera finirebbe nella cosiddetta “Fase 2” a cui ha accennato Virginia Raggi, non vincolata al primo calcio d’inizio nel nuovo impianto.