I fatti risalivano a un periodo tra il 2000 e il 2003 ma la prima sentenza d'appello è arrivata nel 2014. La ragazzina, che aveva 11 anni quando le violenze erano iniziate, si era tolta la vita una volta scoppiato il caso. Tra pochi giorni il caso si sarebbe prescritto
Condannato definitivamente 17 anni anni dopo il primo abuso sulla figliastra. Lei, la vittima, non c’è più: si è tolta la vita dopo che è scoppiato il caso. La giustizia, nel frattempo, lentamente, è arrivata: per l’uomo, un cinquantenne peruviano che aveva peraltro ammesso alcuni episodi, i giudici hanno deciso una pena di 3 anni e mezzo di carcere. Le violenze sono durate per almeno tre anni, dal 2000 al 2003, quando la ragazzina aveva tra gli 11 e i 14 anni. La condanna definitiva in Cassazione è arrivata pochi giorni prima che la vicenda cadesse in prescrizione. Un caso che quindi poteva finire come quello diventato noto una ventina di giorni fa, avvenuto sempre a Torino: in quel caso erano serviti nove anni per celebrare l’appello e gli abusi su una bambina erano finiti prescritti.
In questo caso la prima sentenza d’appello risale al luglio del 2014, ormai alcuni anni dopo il suicidio della ragazza, che si era lanciata dalla finestra di un condominio alla periferia sud di Torino. Nel 2015 la Cassazione certificò che alcuni episodi erano ormai prescritti e ordinò un nuovo processo d’appello nel maggio del 2016, per il ricalcolo della pena. Mercoledì i giudici hanno respinto l’ultimo ricorso dell’imputato.