Sei anni e dieci mesi di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È la richiesta del pm Giuseppe De Nozza durante la requisitoria del processo che vede imputato per concussione, truffa e abuso d’ufficio l’ex sindaco di Brindisi Cosimo Consales, imputato anche per corruzione in un altro procedimento. Una storia di debiti e delibere perché, secondo l’accusa, l’allora primo cittadino si è candidato nel 2012 in una “evidente situazione di conflitto d’interesse”: aveva pendenze personali e societarie per circa 800mila euro, nascosti al Comune anche dopo la sua elezione maturata con il sostegno del Partito Democratico.
“Cessione fittizia della società” – E così, una volta diventato sindaco, prorogò l’affidamento diretto dei servizi di comunicazione dell’ente municipale alla sua agenzia, la News sas, partecipando anche alle sedute di giunta che deliberarono il prolungamento del contratto per 5 e 3 mesi. “Se Consales non avesse partecipato, non una ma due volte, forse non saremmo qui e probabilmente sarebbe ancora sindaco visto che le vicende processuali sono partite da lì”. Lo fece dopo aver ceduto fittiziamente, sempre secondo De Nozza, le sue quote a una terza persona, Alessio Vincitorio. Un’operazione “concepita come scudo” che vedeva “Vincitorio nei panni della vittima sacrificale”. Consales, infatti, stando alla ricostruzione della procura, “continua a mantenere il telefono, le bollette sono a carico del conto corrente della società, ha l’auto la cui quota di ammortamento è inserita nel bilancio della News e continua ad avere la disponibilità dei locali”.
“Scene fantozziane” – Venne architettato tutto questo perché “la News era la sua fonte di sostentamento, lì voleva tornare dopo l’esperienza politico-amministrativa – ha spiegato De Nozza durante la requisitoria – e quei contratti del Comune erano necessari per la sopravvivenza della società vista la situazione debitoria”. Debiti che – secondo la ricostruzione dell’accusa – ammontavano a 400mila euro “come accomodante” e altrettanti “in capo a Consales come persona fisica”, in virtù dei quali “un appalto da 1.500 euro al mese dal Comune, che peraltro nel 2011 era il primo cliente della società, era una boccata d’ossigeno”. Tra l’altro le rate del debito personale sarebbero state pagate in contanti e i dipendenti di Equitalia furono costretti a concedere il pagamento dilazionato da Consales e da Giuseppe Puzzovio, co-imputato e allora direttore della sede di Brindisi dell’agenzia di riscossione. Per questo viene contestata la concussione e, relativamente ai versamenti cash, il pm ha sostenuto che in alcune circostanze i contorni sono stati quasi grotteschi: “Mi ha ricordato un film di Fantozzi, qui la realtà supera la fantasia”.
L’altro procedimento – Proprio quei pagamenti sono alla base di un altro procedimento per il quale, sempre De Nozza, ha chiesto il rinvio a giudizio di Consales con l’accusa di corruzione. I soldi per saldare una parte del debito – almeno 30mila euro – sarebbero stati forniti all’ex sindaco dall’imprenditore Luca Screti, proprietario della Nubile srl, che si occupava dei rifiuti brindisini. In cambio del denaro, Consales avrebbe sbloccato l’avvio dell’impianto di bio-stabilizzazione della spazzatura. L’inchiesta portò l’allora primo cittadino ai domiciliari il 6 febbraio dello scorso anno e a fine marzo si terrà l’udienza preliminare. Tornato libertà dopo tre mesi, oggi Consales svolge di nuovo l’attività di giornalista in ambito locale raccontando anche le vicende del Comune che ha amministrato prima di essere travolto dalle indagini. Il pm, in questo procedimento, ha chiesto anche sei anni e 8 mesi per Puzzovio, un anno e 7 mesi di reclusione Sabino Prro, socio di Consales, e un anno e 4 mesi per Vincitorio, che aveva preso in carico le quote societarie dell’ex primo cittadino al momento della sua candidatura.