L’11 marzo di 40 anni fa veniva ucciso a Bologna dal fuoco di un Carabiniere, Francesco Lorusso, lo studente di medicina iscritto a Lotta Continua. L’uccisione avvenne in via Mascarella, durante una delle tante proteste che costellarono il 1977 e che ebbero tra le capitali proprio la città emiliana. Davanti alla lapide si sono incontrati decine di compagni di una volta: Mauro Collina, Franco ‘Bifo’ Berardi, Oreste Scalzone. Ma c’erano anche i giovani dei collettivi universitari del Cua e di Hobo, che dopo i fatti di un mese fa, con lo sgombero da parte della polizia di una biblioteca universitaria occupata, hanno chiesto alle istituzioni di non presentarsi alla commemorazione. I collettivi si erano detti pronti a “tenere lontani dalla sua lapide”. L’amministrazione comunale così ha deciso di non presentarsi: “Perché al giochino di militarizzare tutto perché siano repressi e quindi di strumentalizzare una nostra presenza per qualche scontro, non ci cadremo”, aveva detto il sindaco di Bologna Virginio Merola. Ma i vecchi compagni di Lorusso, pur capendo l’arrabbiatura dei giovani, si dicono dispiaciuti per l’assenza del Comune.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione