Il camorrista era nella lista dei latitanti più ricercati d'Italia. Grazie al social network è stato possibile rintracciarlo in Messico, dove si era ricostruito una vita con una nuova moglie e figli. Deve scontare 22 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga
Incastrato dal profilo Facebook dopo 20 anni di latitanza. È stato arrestato venerdì sera all’aeroporto di Fiumicino a Roma Giulio Perrone, 65 anni, latitante dal 1998: deve scontare una condanna definitiva a 22 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Era nella lista dei latitanti più ricercati d’Italia. Attraverso Facebook è stata scoperta la sua falsa identità, Saverio Garcia Galiero (quest’ultimo era il vero cognome della madre) con cui viveva a Tampico, in Messico, dove si era ricostruito una vita nell’anonimato, con una nuova moglie e figli messicani. Fermato ed espulso dalle autorità locali, è arrivato così a Roma per scontare la sua pena.
Di Perrone, nato a Gragnano in provincia di Napoli, si erano perse le tracce già nel 1994. All’epoca dei fatti era considerato un elemento di spicco della criminalità organizzata attiva nell’importazione di consistenti quantitativi di droga, come la cocaina, dalla Germania. La merce trasportata in Italia veniva poi ceduta a più committenti appartenenti a importanti cartelli camorristici del napoletano, tra cui i clan Mazzarella, Formicola, Polverino, Tolomelli. Perrone era stato arrestato il 13 gennaio 1993 insieme alla moglie e a un’altra persona, mentre stava portando in Italia oltre 16 chilogrammi di cocaina destinati alla vendita al dettaglio da parte delle famiglie camorristiche.