Politica

Pisapia a Roma, alleanza con Renzi? La confusione e gli imbarazzi a sinistra del Pd

Tutti (o quasi) lo contestano, nessuno – se potesse – lo vorrebbe come alleato. Ma a sinistra del Pd con Matteo Renzi rischiano di essere costretti ancora a fare i conti, se sarà lui a trionfare al Congresso del Partito democratico. Nel giorno del lancio a Roma dal teatro Brancaccio di Campo progressista, promosso dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la confusione regna ancora sovrana. “Non vogliamo fare un nuovo partitino, ma rifondare un nuovo centrosinistra”, spiega l’ex sindaco milanese. Ma se lo stesso Renzi vincerà le primarie dem del 30 aprile, il nuovo Movimento dei democratici e progressisti, Pisapia e gli altri saranno alleati del Pd? Le risposte, tra ex dem, scissionisti e parlamentari, seguono un ordine sparso: “Non si può ricostruire il centrosinistra con il suo killer. Se Renzi vince, il Pd diventa il suo partito”, rivendica Arturo Scotto, ex capogruppo Sel, ora in Mdp. 

Ma gli ex Pd invece tengono la porta molto più aperta nei confronti del Nazareno: “Con Renzi o senza Renzi? Alle alleanze ci penseremo dopo, bisogna vedere quale sarà la legge elettorale…”, spiega Nico Stumpo. “Il rapporto deve essere competitivo”, aggiunge il senatore Gotor, anche lui ora Mdp. “Oggi è un passo importante per ricostruire il centrosinistra”, si limita a replicare Roberto Speranza, senza affrontare il nodo Renzi. Né rispondere alle accuse di essere un “reduce“, lanciate dall’ex segretario Pd dal Lingotto agli ex dem: “Rispondiamo con un sorriso”, taglia corto Speranza. Il governatore toscano Enrico Rossi è più netto: “Altra battuta infelice, altrove i reduci hanno tutti gli onori….”. E Pisapia? “Il Pd non è di Renzi, ma è degli elettori del Pd. Noi non facciamo la stampella né di Renzi, né di nessun altro”. Nessuno però boccia, una volta per tutte, l’alleanza con il Pd. Anche perché, è chiaro, sarebbe quasi impossibile rilanciare il centrosinistra senza i dem. Proprio come ha avvertito dal palco del Lingotto a Torino, il ministro Maurizio Martina, in ticket con Renzi. Soltanto Sinistra italiana invece stoppa l’alleanza futura con il Pd: “Renzi e il Pd per noi sono avversari. Per Pisapia e gli altri no? Ognuno dice quel che pensa”, taglia corto Nicola Fratoianni, anche lui presente alla convention di Pisapia. Tradotto, direbbe Mao, “grande è la confusione sotto il cielo…”, a sinistra del Nazareno.