“Renzi al Lingotto ha detto che un uomo si giudica da come porta anche le sue cicatrici. A me sembra che lui porti ancora delle ferite aperte e non cicatrizzate“. Così la giornalista Franca Leosini, ospite di Otto e Mezzo (La7), esordisce nel suo commento alla prima giornata della campagna congressuale di Matteo Renzi a Torino. “Le cicatrici implicano un percorso concluso e cicatrizzato” – continua – “ma al Lingotto Renzi ha presentato una identità di linguaggio e di pensiero col passato, mostrando lo stesso politico che ha spaccato il Pd ed è stato la causa di vari errori. E questi errori hanno danneggiato lui per primo. Nel primo quarto d’ora del suo discorso, peraltro, ha ripetuto la parola ‘paura’. Forse questa paura ce l’ha dentro”. E aggiunge: “Renzi ha la statura del leader, il che si capisce anche dagli errori. Credo che vincerà le primarie. Non so se è un leader che si sia redento. Vedremo. Per ora sentiamo parole, parole, parole, parole. Credo che abbia capito i suoi errori, ma non sono convinta che non li ripeterà, perché la sua natura è quella. Ricordiamo la grandiosa tragedia “I masnadieri” di Schiller: quando prendi il potere rifai gli stessi errori per i quali hai combattuto”. L’autrice di ‘Storie Maledette’, che andrà in onda a fine primavera su Rai Tre, si sofferma sulla nuova campagna di comunicazione di Renzi: “L’idea del trolley è banale e qualunque. Lo sfondo verde del manifesto per me è sbagliato, perché il verde mi fa pensare alla Lega. Il linguaggio dei politici attuali? E’ scontato. Cosa chiederei a Renzi? Gli domanderei se riuscirebbe a non rifare gli errori passati e a dire ‘noi’, anziché ‘io’“. “Io vedrei benissimo una intervista di Franca Leosini a Matteo Renzi”, commenta la conduttrice Lilli Gruber. “Mi domando cosa tu voglia dire”, risponde ironicamente Leosini. “Non mi sembra che in questo periodo abbia commesso reati”, commenta scherzosamente il giornalista Giovanni Floris. La giornalista poi pone una domanda immaginaria a Beppe Grillo: “Gli chiederei se ritiene sempre valido il fatto di scegliere sul web il personale politico del M5S“. Infine, Franca Leosini chiosa: “Mi chiedono spesso se ho paura delle persone che intervisto in carcere. Innanzitutto, tutti i miei interlocutori sono non professionisti del crimine. Ognuno di noi può essere candidato a essere protagonista di una ‘storia maledetta’. E poi mi fa molta più paura andare in un pullman in un’ora di punta che non entrare in un carcere e parlare con persone che hanno molto sbagliato, ma che soffrono tanto per quell’errore”
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