Claudia Cirillo raccontò che era lei la donna che cenò con l'allora sindaco il 27 luglio 2013 nel ristorante La taverna degli amici: "Era per parlare di progetti futuri". Si trattava di uno dei banchetti pagati con la carta di credito del Comune e per i quali Marino fu accusato di peculato e falso. I camerieri hanno però riconosciuto nell'accompagnatrice la moglie del chirurgo, che in primo grado per quella vicenda è stato assolto
Claudia Cirillo, ex collaboratrice di Ignazio Marino, rischia di andare a processo per aver mentito ai pm che indagavano sul caso scontrini costato il posto all’ex primo cittadino di Roma. Come è noto il chirurgo per quella vicenda è stato assolto in primo grado, ma Cirillo, stando a quanto riporta Il Messaggero, è ora nei guai per aver raccontato che era lei la donna che il 27 luglio 2013 cenò con l’allora sindaco della Capitale al ristorante La taverna degli amici: una delle 56 cene pagate con la carta di credito del Comune per le quali Marino fu accusato di peculato e falso.
Nel giustificativo di spesa del 27 luglio era riportato: “Banchetto offerto a rappresentante del World Health Organization“. A tavola con Marino c’era però una donna che il cameriere che li ha serviti ha in seguito identificato come la moglie dell’allora sindaco. E non la Cirillo, che aveva detto agli inquirenti di essere andata a cena con lui in quel locale per motivi di lavoro, “per parlare di progetti futuri”.
“Il pm Roberto Felici”, scrive il quotidiano romano, “ha firmato un avviso di conclusione delle indagini a suo carico, atto che solitamente ha come conseguenza una richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa è di false dichiarazioni al pubblico ministero. A smascherare l’ex collaboratrice, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, che hanno passato al setaccio i giustificativi di spesa dell’ex sindaco”.