“Non è un addio, è un segnale alla politica“. Quest’anno il concerto del primo maggio a Taranto non si farà. A comunicarlo sono proprio gli attivisti del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che per quattro edizioni lo hanno organizzato. “È solo un’arrivederci, una decisione sofferta ma necessaria visto il particolare momento storico che sta vivendo la nostra città”, spiegano. Quest’anno a Taranto si vota per la scelta del sindaco e del nuovo consiglio comunale. E gli attivisti non vogliono che qualcuno “faccia di questa manifestazione uno strumento per l’imminente campagna elettorale. Un segnale forte alla politica e alle forze oscure di questa città, pronte a utilizzare per scopi elettorali tutto ciò che ruota intorno a #unomaggiotaranto”.
Lanciare un segnale forte, afferma il comitato, “perché quando si spengono le luci, finito lo show e pulito il parco, non vogliamo ancora restare soli a combattere per i restanti 364 giorni contro le ingiustizie di questo territorio, inghiottito dalla spirale mortale dell’inquinamento industriale, politico e sindacale”. Pure una sfida all’attuale amministrazione comunale, “da noi sempre osteggiata”. “L’anno scorso ha permesso coscientemente l’abusivismo con una mancanza di controllo da parte delle autorità preposte. Impossibile non ricordare poi lo sciopero della polizia municipale indetto casualmente proprio la giornata del primo maggio”, hanno detto ancora gli attivisti.
La scelta di fermarsi, spiegano, “è un sacrificio necessario a rendere questo evento ancora più forte”. “Magari il silenzio di quei giorni e il parco vuoto – conclude il comitato – ci aiuteranno a riflettere su quanto ancora sia lunga la strada per restituire la dignità a questa città difficile. Arrivederci al 2018“. Il concerto al Parco Archeologico delle Mura Greche è nato nel 2013. In questi anni sul palco di Taranto, alternativo a quello di piazza San Giovanni a Roma, sono saliti Gino Strada, l’ex ministro greco Yannis Varoufakis, Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovrandi, comitati e associazioni come ‘Le mamme della terra dei fuochi’, i lavoratori della Thyssenkrupp e i No Tav. E artisti del calibro di Caparezza, Vinicio Capossela, Subsonica, Fiorella Mannoia, Litfiba, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi e Afterhours.