La città sarda è la prima in Italia a introdurre l'accordo previsto dal Jobs act e ispirato alla Legge Mathis, approvata in Francia tre anni fa dopo la morte di un bambino malato di tumore, il piccolo Mathis Germain, il cui papà aveva ottenuto in dono dai suoi vicini di scrivania dei giorni di permesso retribuito per potergli stare vicino. Il sindaco Zedda: "Misura a costo zero"
I dipendenti del comune di Cagliari potranno cedere a titolo gratuito le proprie ferie ai colleghi che ne hanno bisogno per accudire i figli con problemi di salute. E questo senza costi supplementari per le casse pubbliche. È la prima volta che accade in Italia. Altro che i furbetti del cartellino: gli impiegati del capoluogo sardo sfoderano una generosità d’altri tempi sottoscrivendo l’istituto delle Ferie Solidali. Un accordo previsto dal Jobs act e ispirato alla Legge Mathis, approvata in Francia tre anni fa dopo la morte di un bambino malato di tumore, il piccolo Mathis Germain, il cui papà aveva ottenuto in dono dai suoi vicini di scrivania dei giorni di permesso retribuito per potergli stare vicino fino alla fine.
Ogni lavoratore del comune di Cagliari assunto a tempo indeterminato potrà regalare fino a otto giorni di ferie l’anno (quelle accumulate oltre i livelli minimi di legge) a un suo collega bisognoso di dedicare tutte le sue attenzioni a un figlio minorenne. “Questo progetto dà attuazione a quanto previsto nel decreto legislativo 151 del 2015. Abbiamo aspettato che le modalità operative fossero definite dal contratto collettivo nazionale, e poi abbiamo deciso di accelerare i tempi con un accordo sindacale decentrato con le organizzazioni territoriali e una delibera di Giunta. Ci è sembrato giusto procedere così perché davanti a questioni di civiltà come questa, che tra l’altro è a costo zero per la nostra amministrazione, non si può perdere tempo” spiega al fattoquotidiano.it il sindaco Massimo Zedda. “Ai dipendenti comunali va il mio primo ringraziamento – continua – Sono spesso dipinti in modo sbagliato e negativo, per colpa di pochi casi che fanno notizia molto più del lavoro quotidiano di migliaia di persone in ogni comune. La cessione volontaria delle ferie in eccedenza ai colleghi in difficoltà sono la dimostrazione di questo impegno anche in chiave solidale. La speranza è che il percorso che abbiamo intrapreso a Cagliari possa accelerare questa pratica in tutte le amministrazioni e gli enti pubblici”.
Soddisfatti anche i sindacati: “Si tratta di un’occasione importante di crescita del welfare aziendale e di solidarietà tra i colleghi”, dice Piergiorgio Quarto della Uil Fpl. “Possiedono un grande valore sociale. Un istituto moderno e innovativo che compare per la prima volta in un contratto collettivo del pubblico impiego e che rispecchia a pieno quel principio di solidarietà sul quale si fonda la nostra sigla sindacale. C’è un grande lavoro da fare, un’azione capillare a livello di organizzazioni sindacali per diffondere questa buona pratica che dovrà trovare una contrattazione specifica a livello aziendale”, commenta invece Giuseppe Marras della Cisl Fp. L’obiettivo, infatti, è quello di estendere le Ferie Sociali nel resto d’Italia, e in qualsiasi altro comparto lavorativo e produttivo. Magari anche per casi di minore gravità. Intanto a Cagliari la reazione dei dipendenti pubblici è stata “entusiasta, a volte commossa”, come racconta Roberto Tremaloni, presidente della commissione personale del comune. In attesa che le Ferie solidali arrivino anche nelle altre città-