Il curriculum con le omonimie – Insomma, è da lì che dovrebbero arrivare i soldi per rilevare il Palermo? “In realtà una squadra di calcio ha un giro d’affari molto migliore di quello che sembra. Io ho analizzato con attenzione i numeri, compreso il progetto del nuovo stadio e vedo un potenziale di rischio minimo nelle operazioni che abbiamo in mente di fare con il gruppo Zamparini. Presto sarà tutto più chiaro”, spiega sempre Baccaglini. Per la verità, però, qualche nodo irrisolto è rappresentato anche dal curriculum finanziario che il nuovo presidente rosanero si attribuisce. Nella nota di presentazione, infatti, la società spiegava le tappe che hanno portato l’ex Iena a diventare un uomo d’affari. “Dopo un primo periodo di gestione del proprio capitale ha fondato il suo primo family fund. Dopo due anni ha fondato il secondo allargando gli asset class gestiti e creando il primo fondo commerciale, Keystone Group. Avendo attirato l’attenzione di diverse banche internazionali per la costanza di risultati e per le strategie applicate, ha co-fondato il fondo Integritas Capital con due soci confluiti dal mondo delle banche americane ed inglesi. Da quasi due anni Paul è anche board member e financial secretary di Foundation International, una fondazione basata in America che investe in progetti umanitari su scala mondiale”.
Di Integritas e delle due micro società dormienti con poco più di duemila sterline di capitale si è già detto. Sconosciuto però è anche il Keystone Group, cioè il primo fondo commerciale creato da Baccaglini, divenuto enfant prodige della finanza dopo aver abbandonato gli schermi televisivi. Di Keystone group ne esistono almeno tre nel mondo: il primo è un marchio di ristoranti e bar molto noto in Australia. Il secondo si occupa di infissi e ristrutturazioni tra l’Irlanda del Nord e il South Derbyshire, in Inghilterra. Il terzo, invece, è una società di consulenza attiva tra Chicago e Atlanta, negli Stati Uniti. Ecco il primo fondo creato da Baccaglini, dunque? No, perché questo Keystone Group esiste dal 1991 e Baccaglini non è mai citato nel loro sito web. Dopo Integritas, che si tratti di un altro caso d’omonimia? È il diretto interessato a confermarlo. “Lavorando nel mondo dello spettacolo – spiega – avevo molto tempo libero e così ho cominciato a studiare i mercati. C’è chi gioca a poker online e chi invece studia i mercati finanziari. Così ho cominciato a investire somme mie, e poi di persone a me vicine: quello è il primo family found che ho creato”. E adesso che fine ha fatto quel fondo? “È stato chiuso, in generale o chiudo o trasferisco i miei vecchi progetti nei nuovi investimenti”, dice il neo presidente del Palermo, che ha evidentemente dato al suo primo fondo commerciale lo stesso nome di una società di consulenza americana. In questo senso, l’intero curriculum di Baccaglini sembra avere un problema con le omonimie.
La fondazione no profit – Il giovane infatti sostiene di essere “board member e financial secretary” di Foundation International, “una fondazione basata in America che investe in progetti umanitari su scala mondiale”. Ora, negli Stati Uniti, di fondazioni simili ne esistono decine. Una sola, però, si chiama come quella di Baccaglini, seppure a sequenza invertita: invece di Foundation International, International Foundation. Si tratta di un ente benefico fondato addirittura nel 1948, con donazioni da milioni di dollari e che ha come obiettivo quello di “di promuovere, favorire, incoraggiare e promuovere l’attività non-profit, nel settore imprese educative, mediche, filantropiche, umanitarie, scientifiche e letterarie di tutti i tipi”. Purtroppo, però, nel board non c’è alcuna traccia di Baccaglini, che non è neanche financial secretary di Foundation International. Qual è dunque la fondazione di cui fa parte il neo patron rosanero? “Si tratta di una fondazione creata da un avvocato americano che ha lavorato con clienti importanti, anche con le Nazione Unite“, spiega Baccaglini. Il nome di quest’avvocato? “Preferirei prima verificare cosa c’è su internet, e comunque penso che la migliore beneficenza sia quella che si fa in silenzio“.