Il repubblicano è stato convocato dai giudici con 24 ore d'anticipo. Le accuse: appropriazione indebita di fondi pubblici, abuso di beni sociali, complicità e occultamento di questi reati, e violazione degli obblighi di comunicazione all’Alta autorità in materia di trasparenza nella vita pubblica. Soltanto il "traffico di influenza" non è stato mantenuto
François Fillon è indagato. Dopo mesi di polemiche, il candidato dei Repubblicani alle elezioni presidenziali francesi è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti impieghi fittizi alla moglie Penelope e ai due figli. I capi d’imputazione che gli vengono contestati: appropriazione indebita di fondi pubblici, abuso di beni sociali, complicità e occultamento di questi reati, e violazione degli obblighi di comunicazione all’Alta autorità in materia di trasparenza nella vita pubblica. Soltanto l’accusa di “traffico di influenza” non è stata mantenuta.
Fillon era stato convocato per il 15 marzo, ma alla fine è stato ascoltato con 24 ore d’anticipo dai giudici in totale discrezione. Secondo quanto dichiarato da uno dei suoi avvocati Antonin Levy “l’audizione è stata anticipata perché si potesse svolgere in condizioni di serenità”. Alla fine dell’interrogatorio, il candidato della destra per l’Eliseo è stato indagato, come riporta una fonte giudiziaria al sito dell’Express, confermando un’informazione del settimanale le Canard Enchaîné che lo aveva anticipato via Twitter.
Il repubblicano accusa così l’ennesimo colpo di una campagna elettorale sempre più in salita. Vincitore un po’ a sorpresa delle primarie per il centrodestra, aveva in un primo momento costruito il suo successo proprio come leader che si batteva contro la corruzione della classe politica. La notizia dell’inchiesta sui presunti incarichi fittizi alla moglie e ai due figli ha completamente cambiato la sua corsa: da favorito per il secondo turno, è diventato all’improvviso il volto da sostituire. Fillon ha sempre smentito di voler fare un passo indietro, nonostante sempre più collaboratori della sua campagna avessero chiesto che ci ripensasse.