Il consiglio di amministrazione previsto giovedì è slittato alla settimana prossima. Per "salvare" il Sole Confindustria - che si è vista "mangiare" parte del patrimonio - potrà utilizzare, secondo indiscrezioni, solo una parte dei circa 50 milioni a disposizione. Prioritario è rispettare i tempi, per evitare il commissariamento. Intanto l'indagine della Procura di Milano prosegue
I giornalisti del Sole 24 Ore hanno revocato lo sciopero a oltranza dopo le decisioni di ieri del cda: direzione ad interim a Guido Gentili e aspettativa non retribuita per Roberto Napoletano. Il quotidiano sarà in edicola da mercoledì 15 marzo, quando però è stato proclamato dalle Rsu uno sciopero dei dipendenti del gruppo focalizzato anche sul prossimo aumento di capitale, che si dovrebbe collocare “più vicino ai 50 che non ai 100 milioni” secondo l’ad Franco Moscetti. Il prossimo cda – in origine fissato per giovedì 16 marzo e poi slittato alla prossima settimana – sarà dedicato ai risultati del 2016, mentre l’aumento arriverà entro fine aprile.
Aumento che dovrebbe essere deliberato, come atteso, a fine aprile. Mentre a chi chiedeva se è in programma un cda giovedì sui conti 2016, il top manager ha risposto che probabilmente sarà rimandato: “Per le ultime vicende non ho fatto in tempo a parlare con le banche e serve il loro supporto al piano”. Il rosso certificato il 30 settembre dell’anno scorso del Gruppo era di 50 milioni di euro. Alla domanda se si punti ad una conversione del debito in equity, Moscetti ha risposto: “Potrei anche proporlo, ma le banche non accetterebbero mai”. Conta su un prolungamento del stand still? “Sì magari pagando più interessi”. Per “salvare” il Sole Confindustria – che si è vista “mangiare” parte del patrimonio – potrà utilizzare, secondo indiscrezioni, solo una parte dei circa 50 milioni a disposizione. Prioritario è rispettare i tempi, per evitare il commissariamento. Una priorità per il consiglio di amministrazione che dovrebbe approvare il nuovo piano, i cui contenuti furono diffusi a febbraio, senza però che fosse comunicata l’entità dei tagli, secondo alcune fonti stimati in varie centinaia.
Moscetti ha delineato meglio il profilo del prossimo direttore responsabile. “Esprimo una mia personale opinione: sarebbe preferibile individuare una persona che non ha mai lavorato per il gruppo Sole 24 Ore a nessun titolo“. Sui tempi l’amministratore delegato nicchia “è difficile. Napoletano ha una aspettativa di sei mesi. Noi adesso dobbiamo individuare il profilo giusto per il nuovo direttore, parlare con i possibili candidati, fare le valutazioni del caso”. Un profilo che allo stato sembra escludere un nome di prestigio come quello di Ferruccio de Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e Sole. L’ad intanto ieri ha ricevuto “una delega e una delega del Cda va rispettata” per valutare l’ipotesi di una azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori del gruppo. “Certo, adesso vediamo i risultati delle indagini della magistratura. Sulla base di quello che emergerà ,si valuterà. Poi nei confronti di chi è tutto da vedere” perché ” servono prove certe”.
L’indagine esplosa con il decreto di perquisizione nei confronti degli indagati – tra cui proprio Napoletano che al FattoQuotidiano,it dice di essere sereno – ora è tornata sotto traccia,ma prosegue. Gli uomini dei Nucleo Valutario stanno analizzando la documentazione cartacea e informatica sequestrata e gli inquirenti puntano a chiarire anche la correttezza dei bilanci. Il legale di Donatella Treu, ex ad del Sole 24 Ore, indagata assieme ad altre 9 persone ha depositato al Tribunale del Riesame un ricorso contro il sequestro di documenti nella sua casa. Iniziativa che potrebbe servire anche per accedere agli atti dei pm Fabio De Pasquale e Gaetano Ruta, i magistrati titolari dell’inchiesta che hanno iscritto l’ex manager nel registro degli indagati per il reato di false comunicazioni sociali. Lo stesso reato contestato a Napoletano e all’ex presidente Benito Benedini. Ai tre viene contestato di aver rappresentato “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica” e, in particolare, sui “ricavi” connessi alla vendita delle copie digitali (oltre 100mila risulterebbero copie ‘fantasma’), ma anche di una parte “significativa di copie” cartacee finita “dritta al macero”. Altri sette indagati, invece, rispondono di una presunta appropriazione indebita ai danni delle casse del Sole per oltre 3 milioni di euro.