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Ue, il Parlamento apre alla abolizione delle batterie per l’allevamento dei conigli

Con 410 voti a favore, 205 contrari e 59 astensioni è passata la proposta del parlamentare Stefan Eck. Ora toccherà alla commissione agricola europea determinare le norme specifiche per rendere più accettabili le condizioni dei 340 milioni di conigli che vengono macellati ogni anno sul territorio europeo

Gli animalisti festeggiano. Con 410 voti a favore, 205 contrari e 59 astensioni, il Parlamento europeo ha votato per migliorare le condizioni della moltitudine di conigli allevati in Europa: ogni anno ne vengono macellati circa 340 milioni. La proposta, presentata dal parlamentare Stefan Eck, apre a una normativa che cancellerà anche il simbolo massimo della loro sofferenza e maltrattamento: le gabbie di batteria in cui sono reclusi in condizioni indescrivibili anche solo a parole, se si pensa che il tasso di mortalità oscilla tra il 15 e il 30 per cento. Bando alle gabbie convenzionali e spazio ad alternative più eque e moderne: gli eurodeputati hanno inoltre sottolineato che accrescere il benessere dei conigli significa prevenire molte loro malattie, riducendo così il ricorso a quegli antibiotici che finiscono poi indirettamente nella catena alimentare. Fino a oggi non esistevano requisiti minimi obbligatori per la protezione dei conigli, nonostante la seconda specie allevata nel Vecchio Continente sia estremamente vulnerabile.

Il merito di questa svolta storica va anche ad associazioni come Animal Equality, che ha esercitato una vibrante pressione sui componenti del Parlamento europeo. Senza contare le immagini raccapriccianti delle sue investigazioni nelle viscere di decine di allevamenti di conigli in Spagna e in Italia, rimbalzate agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. Indagini sotto copertura che hanno squarciato il velo sulle condizioni dei conigli in gabbia, tra ferite aperte e infette, corpi senza vita lasciati a decomporsi negli stessi alloggi dei vivi, episodi di cannibalismo provocati dal contesto innaturale e dallo stress.

“Confinare gli animali in gabbie minuscole per tutta la vita è una delle pratiche più crudeli dell’industria alimentare” dichiara Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia. E l’Ue è il maggiore produttore mondiale di carne di coniglio, davanti alla Cina, che è invece il maggior esportatore, anche se la domanda dei consumatori è in calo. Ora spetterà alla Commissione europea agricola e delle politiche rurali il compito di elaborare in pochi mesi il regolamento. Ma la votazione a grande maggioranza di martedì mattina a Strasburgo ne blinda la realizzazione concreta.

“Si esprime preoccupazione per il fatto che i conigli allevati e ingrassati per la produzione di carne nell’Ue sono normalmente rinchiusi in gabbie antiquate che non rispettano i requisiti moderni di allevamento e dispongono di uno spazio per coniglio inferiore all’area di due comuni fogli di carta in formato A4 – si legge nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo – Ciò ha un impatto su movimenti quali ad esempio stirarsi, sedere e reggersi con le orecchie erette (una posizione di “guardia” tipica della specie), drizzarsi, girare comodamente e saltellare. Questa mancanza di esercizio può anche condurre all’indebolimento delle ossa, a comportamenti stereotipati e a lesioni ai cuscinetti delle zampe… E si dovrebbero stordire completamente i conigli prima di macellarli, assicurando che non provino alcuna sofferenza, dolore o stress. La macellazione deve essere effettuata senza il rischio che l’animale riprenda conoscenza”. Morire, insomma sì, per continuare a finire sulle tavole, ma senza cattiverie gratuite.