Al via la sperimentazione di un modello della popolare utilitaria alimentato col biometano ricavato dal refluo della rete idrica cittadina. Durerà diversi mesi, e permetterà di abbattere del 97% le emissioni rispetto a una vettura con motore a benzina
Di carburante prodotto dai reflui fognari ne avevamo parlato tempo fa, ma ora in ballo c’è una sperimentazione realizzata da Fca che durerà diversi mesi e coinvolgerà uno dei modelli più diffusi: la Panda. E più esattamente il modello Natural Power, che è stato consegnato dall’azienta torinese ad Alessandro Russo, presidente del gruppo Cap, ovvero quello che si occupa della gestione del Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana di Milano.
La Panda percorrerà 80 mila chilometri alimentata con il biometano prodotto dal gruppo Cap, mentre i tecnici del Centro Ricerche di Fca faranno un monitoraggio costante per valutare gli effetti del biometano sul motore. Una prima, virtuosa, conseguenza sarà l’abbattimento delle emissioni di CO2: fino al 97% rispetto a un modello a benzina.
La Panda a gas naturale (oltre 300 mila esemplari prodotti e venduti in Europa dal 2007) farà il pieno presso il depuratore di Gruppo Cap a Bresso-Niguarda (Milano), dove sta per nascere il primo distributore italiano di biometano a km zero, come detto con combustibile prodotto dalle acque di scarto della città.