Alcune donne sarebbero rimaste incinte in occasione dei “riti purificatori” orchestrati da Paolo Meraglia, il sedicente santone di 69 anni arrestato lo scorso 7 marzo a Torino per stupro di gruppo con altri due uomini. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta condotta dalla squadra mobile del capoluogo piemontese, nata dalla denuncia di una studentessa narcotizzata e poi violentata durante le sedute spiritiche organizzate in una mansarda del quartiere di San Donato e nella abitazione di Meraglia.
Il sedicente mago, attribuendosi poteri in campo esoterico, aveva convinto la ragazza, allora 16enne, di essere vittima di forti ‘negatività’ e di doversi sottoporre a questi riti di purificazione. Riti che consistevano in rapporti sessuali, anche di gruppo, consumati sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In manette erano finiti anche il complice, Biagino Viotti, 74 anni e il fidanzato oggi 22enne della giovane. La madre del ragazzo è indagata a piede libero e davanti agli inquirenti ha sostenuto di avere subito a sua volta numerose violenze durante le sedute spiritiche.
Le indagini, coordinate dai pm Marco Sanini e Fabiola D’Errico, si sono ora concentrate sugli altri partecipanti alle orge: altre vittime, come le donne rimaste incinte dopo gli stupri, e altre persone presenti. Tra i frequentatori delle orge ci sarebbe stati infatti personaggi piuttosto conosciuti a Torino, tra i quali anche un uomo, ormai deceduto, che in passato ricoprì cariche politiche. È emersa infatti l’esistenza di un vero e proprio gruppo gerarchicamente organizzato: al suo apice il ‘Maestro’, ‘l’Apostolò, la ‘Vestale’, i ‘Catalizzatori’e le ‘Ancelle’. La semplice presenza ai riti però non costituisce reato ed è per questo che la Procura ha chiesto e ottenuto solo l’arresto di Meraglia e di due complici.