Secondo i dati non ancora definitivi, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) ottiene il 21,2% dei voti e 33 seggi sui 150 seggi in palio nella Camera Bassa. Secondo posto e 20 seggi per il Partito per la Libertà (PVV) di Wilders, uno in più dei democristiani del Cda e dei liberali progressisti del D66. In crescita i Verdi, per la prima volta in Europa un partito antirazzista ottiene 3 rappresentanti
Vince il liberale Mark Rutte, perde il partito islamofobo e anti-Ue di Geert Wilders. L’Olanda alla prove delle urne ha scelto di punire il partito populista, che arriva secondo incalzato da democristiani e liberali progressisti, e ha riconfermato per il terzo mandato il premier uscente. “Dopo la Brexit e le elezioni americane l’Olanda ha detto no al populismo”, sono state le prime parole di Rutte. “Adesso siamo impegnati per mantenere il Paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”. L’Europa al voto dà così il secondo schiaffo agli estremisti, dopo che gli austriaci alle elezioni dell’inverno scorso hanno premiato il verde Van Der Bellen e fermato l’ultradestra di Hofer. Wilders nelle ultime settimane era dato in vantaggio nei sondaggi, ma non è bastato per garantire il successo alle elezioni: il voto fa tirare un sospiro di sollievo all’Ue anche in vista delle presidenziali francesi del prossimo aprile per le quali la leader estremista del Front National Marine Le Pen è data tra le favorite per il secondo turno.
Rutte, come da consuetudine per il sistema olandese, dovrà ora iniziare le consultazioni per formare un nuovo governo di coalizione, da cui molto probabilmente sarà escluso Wilders. Secondo i risultati, ancora non definitivi, diffusi dalla tv pubblica Nos, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) del premier uscente ottiene il 21,2% dei voti e 33 seggi sui 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d’Olanda. Secondo posto e 20 seggi vanno invece al Partito per la Libertà (PVV) di Wilders, uno in più dei democristiani del Cda e dei liberali progressisti del D66, entrambi con 19 seggi. Forte l’avanzata dei verdi del GroenLinks, passati dal 2,3% del 2012 a un 9%, con ben 10 seggi in più. Per la prima volta entrano, in un parlamento di un Paese europeo, 3 rappresentanti di un partito antirazzista, in questo caso il Denk, con il 2,1% . Crollano i laburisti del PvdA che passano da 38 a 9 seggi.
Tra i primi commenti c’è stato quello della Turchia, che mantiene la posizione di aperto scontro con il governo olandese dopo le tensioni degli ultimi giorni. “Quando si guarda ai partiti (in Olanda, ndr)”, ha dichiarato i ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, “si vede che non c’è differenza tra i socialdemocratici e il fascista Wilders. Hanno tutti la stessa mentalità. Avete dato inizio al collasso dell’Europa. State trascinando l’Europa nell’abisso. Presto in Europa inizieranno le guerre di religione”. Tanti i messaggi che Rutte ha ricevuto dai vari politici europei. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha chiamato questa notte il premier olandese, congratulandosi con lui per la “netta vittoria. Un voto per l’Europa, un voto contro gli estremisti”, ha detto secondo quanto scrive su Twitter il portavoce capo della Commissione, Margaritis Schinas. Un messaggio simile a quello del presidente francese François Hollande che ha parlato di “una netta vittoria contro l’estremismo”: “I valori di apertura, di rispetto per gli altri e la fiducia nel futuro dell’Europa sono l’unica vera risposta agli impulsi nazionalisti e all’isolazionismo che stanno scuotendo il mondo”, ha detto Hollande in una nota. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha telefonato al primo ministro olandese: “Non vedo l’ora”, ha detto secondo il portavoce Steffen Seibert, “di continuare la cooperazione come amici, vicini ed europei”.
No #Nexit La destra anti UE ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) March 15, 2017