JOHN WICK CAPITOLO 2 di David Leitch. Con Keanu Reeves, Riccardo Scamarcio, Common, Laurence Fishburne. Usa, 2017. Durata: 122’. Voto 2,5/5 (DT)
John Wick, l’ammazzatutti con un debole per bolidi d’epoca, cuccioli di cane e la defunta amata, è tornato. L’ennesima sventagliata di “gun-fu” nasce questa volta dal fatto che John si vuole ritirare dall’onorata carriera di killer, ma la beneamata camorra, che a quanto pare l’ha a libro paga con Scamarcio a fare il boss, non ne vuole sapere e gli distrugge la casa. Al povero Wick toccherà sdebitarsi nuovamente uccidendo la sorella del boss Santino, tornando prima allo storico Continental poi sulle strade di New York. Tanto era ingombrante, rutilante e parossistica l’action modello Hong Kong nel primo capitolo, quanto nel secondo si sbrodola in lunghi, ieratici, beffardi prologhi dialogati tra Wick e villain assortiti, prima dell’azione concreta con pistole, pugnali e botte da orbi. Script piuttosto involuto e fermo non oltre gli scontri armati, nonostante le location internazionali modello 007 (ci sono pure le catacombe di Roma), i killer freaks (il lottatore di sumo è un colpo basso basso), e un finale dal vago sapore matrixiano. Reeves fa quello che gli resta da fare a 52 anni in mezzo a fendenti e sciabolate che distruggerebbero Iron Man: strizzare gli occhietti, menare a destra e a manca, ed uscire di scena con fare claudicante e un rivolino di sangue sulla tempia come nemmeno Rock Hudson in un western di Boetticher.