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Porno, ecco il test dell’Università di Budapest che misura se il rapporto con l’hard è compulsivo

Del resto la porno web addiction non è un mero esercizio retorico per perbenisti. Le cifre parlano chiaro: sono 4,6 miliardi le ore passate nel 2016 su Pornhub dagli utenti del web, per una media di video porno visti per singolo abitante del pianeta di 12,5. Anche l’università di Laval nel Quebec ha recentemente pubblicato un test simile a quello ungherese

di Davide Turrini

Il 4% degli utenti online è pornodipendente. Lo rivela una ricerca dell’università Eötvös Loránd di Budapest che ha appena pubblicato sul web un test che dura cinque minuti e che misura la “problematicità” del rapporto del singolo individuo con la pornografia in Rete. Sono diciassette le domande in cui si spazia dall’importanza che il porno ha nella propria vita fino alla classica affermazione “guardare porno mi scarica dalla tensione”; dai problemi causati dalla visione di filmati hard nella propria vita sessuale fino a quanto tempo si riesce a rimanere volontariamente lontani dal porno. Domande, e risposte, che riescono a stimare con una bassissima percentuale di errore, come sostengono gli psicologi ungheresi creatori del test, la soglia di “non problematicità/problematicità” del singolo al cospetto della  tentacolare pornografia online. Per ogni domanda dovete dare un voto da 1 a 7 in cui 1 equivale a “mai”; 2, raramente; 3, occasionalmente; 4, a volte; 5, spesso; 6, molto spesso; 7, tutto il tempo. Un punteggio superiore a 76, secondo gli esperti, significa il superamento della soglia di problematicità.

Queste le domande:

1. Sento che il porno è una parte importante della mia vita.
2. Ho usato il porno per ripristinare la tranquillità dei miei sentimenti.
3. Penso che il porno abbia causato problemi nella mia vita sessuale
4. Sento di dovere guardare sempre più porno per sentirmi soddisfatto.
5. Ho invano cercato di ridurre la quantità di porno che guardo.
6. Mi sono innervosito quando qualcuno o qualcosa mi ha impedito di guardare porno.
7. Ho pensato a quanto sarebbe stato bello guardare il porno.
8. Guardare il porno mi libera dai sentimenti negativi.
9. Guardare il porno mi ha impedito di far uscire il meglio di me.
10. Ho sentito che avevo un bisogno crescente di porno al fine di soddisfare le mie esigenze.
11. Quando ho giurato di non guardare più il porno ci sono riuscito solo per un breve periodo di tempo.
12. Mi sono agitato quando non sono stato in grado di guardare il porno.
13. Pianifico continuamente quando guardare il porno.
14. Sciolgo le mie tensioni guardando il porno.
15. A poco a poco ho guardato più porno ‘estremo’, perché il porno che vedevo prima era meno soddisfacente.
16. Ho resistito a non guardare il porno solo per poco tempo prima della ricaduta.
17. Mi è mancato molto il porno quando non l’ho guardato per un po’.

Del resto la porno web addiction non è un mero esercizio retorico per perbenisti. Le cifre parlano chiaro: sono 4,6 miliardi le ore passate nel 2016 su Pornhub dagli utenti del web, per una media di video porno visti per singolo abitante del pianeta di 12,5. Anche l’università di Laval nel Quebec ha recentemente pubblicato un test simile a quello ungherese. I risultati hanno permesso ai ricercatori di creare tre categorie di pornodipendenze: il ricreativo, lo stressato e il compulsivo. A quest’ultimo gruppo apparterrebbero circa il 12% degli utenti. Questo gruppo è caratterizzato da alti punteggi di compulsività verso la pornografia, dall’intensità degli sforzi per accedere al materiale e da moderati punteggi di stress emotivo associato all’uso di pornografia. Il “ricreativo” registra una media di 24 minuti a settimana davanti al porno, bassi gradi di compulsività e poca intensità degli sforzi per accedere pornografia. Secondo gli scienziati canadesi si tratta per lo più di donne e persone fidanzate. C’è poi la categoria dello “stressato”: media di 17 minuti a settimana, visione di contenuti pornografici che provoca un forte stress emotivo. Infine il “compulsivo”: media di 110 minuti a settimana, soprattutto uomini, con un’inclinazione ad una sessualità compulsiva che include l’evitare rapporti sessuali con un partner in carne ed ossa.

Recentemente la dottoressa Valerie Voon, neuroscienziata dell’università di Cambridge, specializzata in “dipendenze psicologiche”, ha studiato diciannove tipologie di utenti compulsivi, tutti a mostrare in maniera più o meno evidente gli stessi segni di dipendenza nel cervello delle persone dipendenti da alcol o droghe. Soprattutto gli uomini di età compresa tra i 19 e i 34 anni hanno raccontato di avere provato, ma di non essere riusciti a perdere la loro abitudine di guadare filmati hard online, e di avere rotto relazioni sentimentali e perso posti di lavoro come risultato da questa dipendenza. Tutti, poi, alimentavano la loro abitudine utilizzando in continuazione porno online.

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