Giuseppe Letizia è uno dei primi bambini ammazzati dalla criminalità organizzata. “Simpatico, un poco selvatico. Quando non era a scuola lo trovavi nei campi” o ad ascoltare Placido, un giovane sindacalista corleonese che di cognome faceva Rizzotto. A Corleone la sua vita, dopo le lezioni, era in campagna ad aiutare il nonno. Anche quel giorno era andato al pascolo con le pecore ma mentre tornava a casa si accorse di tre uomini che trascinavano un uomo per poi ucciderlo. Aveva visto con i suoi occhi la morte di Placido. E come può un bambino sopportare una tale atrocità? Arrivato a casa gli era venuta la febbre tanto da doverlo portare all’ospedale dove non smise di invocare il nome di Placido ucciso da Luciano Liggio, luogotenente di Michele Navarra, capomafia di Corleone e direttore proprio di quell’ospedale. Giuseppe era diventato un testimone scomodo e venne ucciso con un’iniezione a 12 anni. Era il 1948.
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