“La proposta di legalizzazione della cannabis avanzata da Raffaele Cantone? A riguardo, sono d’accordo con Gratteri, che è un magistrato più sveglio e consapevole. Mi dispiace, perché Raffaele è un amico mio, prima aveva tutt’altre posizioni. E deve a me qualcosa della sua carriera. Lui sa che è così“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) dal leader del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, che aggiunge: “Nel caso di Cantone, c’è il dramma del contagio con il sistema mediatico e di potere. Il problema vero della droga è il consumo e l’unico argine è la famiglia che ti dice di non drogarti. Se trovi la droga in farmacia, salta l’ultima arma, cioè la famiglia che fa leva su un dato educativo. E Cantone, come tutti i Cantone alla Saviano dell’antiproibizionismo, è folle nel voler far saltare l’unica arma vera che frena il consumo. Allo Stato spacciatore” – continua – “io non mi rassegnerò mai. Continuo a pensare che lo Stato deve insegnare la libertà e la libertà è scegliere per il bene, non scegliere di fare cosa cazzo ti pare”. Stoccata poderosa anche alla presidente della Camera, Laura Boldrini, rea di non aver dato il patrocinio a una conferenza sulla maternità surrogata alla Camera dei Deputati: “E’ un incontro organizzato dalle femministe, non dai cattolici integralisti. La Boldrini dice che non si vuole schierare sulle questioni sensibili. Veramente ha fatto tutta la carriera sostenendo platealmente la posizione opposta. Almeno abbia la dignità di dire che non la pensa come le organizzatrici della conferenza. E’ una donna che fa la femminista per finta e se sfruttano il corpo delle donne per dare il figlio a Nichi Vendola, che l’ha piazzata su quella poltrona, lei sta zitta e muta. La vera donna sottomessa è Laura Boldrini. E’ una sorta di J-Ax prestata al Parlamento“