L'ex segretario Pd in un colloquio riportato dal Corriere della Sera ha parlato con toni interessati alle dinamiche del Movimento 5 stelle. Al tempo stesso ha anche escluso che la nuova formazione politica Mdp sarebbe pronta a sostenere a scatola chiusa eventuali "larghe intese contro i populismi". Il vicesegretario dem Guerini: "E' confuso". Il grillino Bonafede: "Noi non facciamo accordi con nessuno"
“M5s è la forza di centro dei tempi moderni”. E se vincesse alle prossime elezioni e chiedesse una diretta streaming per discutere di un ipotetico accordo? Pierluigi Bersani dice che “lui ci sarebbe. Sarebbe curioso rinunciare”. L’ex segretario Pd, ora primo tra i scissionisti del partito e fondatore di Mdp, in un colloquio con alcuni militanti durante un’iniziativa a Campobasso ha parlato del Movimento 5 stelle con toni moderati e soprattutto interessati a capire cosa sta succedendo sul fronte grillino. A riportare le parole che il deputato ha detto parlando con i suoi è il Corriere della Sera, nello stesso giorno in cui la Stampa pubblica una sua intervista in cui si rivolge direttamente al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “E’ l’ora che si emancipi da Renzi”, ha detto.
Il concetto espresso da Bersani, discutendo prima dal palco durante l’iniziativa e poi privatamente con gli attivisti, rivela a grandi linee le intenzioni della sua nuova formazione politica in vista delle elezioni. L’idea è quella di non sostenere delle eventuali “larghe intese contro i populismi”, cioè non allearsi con “questo Pd”, ma di non scartare a priori un dialogo con un eventuale M5s vincitore. Bersani ha però specificato di “non voler fare da raccordo delle forze populiste contro quelle che si definiscono responsabili”. “I 5 stelle tengono in stand-by il sistema”, ha detto Bersani secondo il Corriere nel suo ragionamento. “Ma se alle prossime elezioni, in assenza di un centrosinistra largo, s’indebolissero, arriverebbe una robaccia di destra”. Tanto che i grillini per Bersani sono il vero “argine alla deriva populista e nazionalista”. Poi ha spiegato: “Il Movimento sarà pure solipsista, ma va tenuto dentro il circuito democratico. D’altronde una forza che raccoglie al primo colpo il 25 per cento dei consensi non è un fenomeno transitorio. Anzi loro sono il partito di centro dei tempi moderni. Anche perché i moderati non sono come si prova a rappresentarli oggi. Eppoi i moderati incazzati non sono una novità”. L’ex segretario democratico ha anche detto che i 5 stelle, per mantenere intatta la loro identità, finiscono per non andare da nessuna parte. “Il problema”, ha continuato Bersani, “è che, volendo mantenere la loro diversità, i 5 stelle finiscono per bloccare il sistema. Lo tengono in stand-by, appunto, senza dar sbocco alle richieste di novità che provengono dal loro elettorato. A meno che…a meno che non si rivelasse davvero capace di coalizzare in Parlamento”. E quindi, appunto, se i grillini dovessero davvero vincere nelle urne e non avere la maggioranza assoluta, Bersani sarebbe pronto a ripetere la famosa diretta streaming del 2013. “Io ci sarei ancora, sarebbe curioso rinunciare. In modo speculare sarebbe quello che ho chiesto a loro 4 anni fa”.
Le parole di Bersani hanno fatto saltare sulla sedia più di un dirigente democratico. Tanto che a parlare per tutti è stato il vicesegretario Lorenzo Guerini: “Non voglio fare polemica su di una riflessione che mi pare abbastanza confusa. Il M5s più che un argine al populismo e alla demagogia è il populismo e la demagogia in questo Paese. Un’alleanza mi sembra una strategia abbastanza complicata da comprendere”. Bersani, fermato dai cronisti in Transatlantico, ha replicato: “Loro stanno dando benzina a Grillo, sono anni che danno benzina alla demagogia, io sto cercando di tirargliela via. Io confuso? Aspettiamo chiarezza dal Pd. Io ho a cuore l’Italia”.
I grillini, dal canto loro, hanno risposto ribadendo che loro non fanno alleanze. “Non voglio commentare l’opinione rispettabile di Bersani”, ha detto il deputato Alfonso Bonafede su RaiNews24. “Sottolineo soltanto che noi non facciamo accordi con nessuno, puntiamo al 40 per cento e, una volta al governo, faremo le nostre proposte che le altre forze politiche potranno votare alla luce del sole. Queste affermazioni ci fanno piacere se un giorno, con noi al governo, le altre forze politiche voteranno nostre proposte, come vuole la democrazia. Ma noi non facciamo né alleanze né tavoli all’interno dei palazzi, la democrazia è stupenda quando tutto si svolge alla luce del sole”, ha detto. Sul possibile appoggio della Lega ai singoli provvedimenti di un ipotetico governo Cinque stelle, Bonafede ha spiegato: “Non abbiamo questo tipo di preclusioni ideologiche, noi vogliamo agire nell’interesse dei cittadini”. E in merito alla descrizione fatta dall’ex segretario Pd – oggi in Mdp – del Movimento come forza politica di centro, Bonafede precisa: “Noi non abbiamo etichette, nel tempo ci hanno detto che eravamo di destra, di sinistra o di centro, ma noi lavoriamo per i cittadini mentre gli altri lavorano per dare un’etichetta ai 5 stelle in maniera fallimentare”.