Roma, 19 mar. (Labitalia) - L'avvento dell'intelligenza artificiale e gli effetti sul mondo delle tlc, in un futuro sempre più segnato dall'innovazione per servizi all'avanguardia per gli utenti. Ne ha parlato, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson Italia
Nel contesto attuale di rapida evoluzione delle reti verso soluzioni software e Ai-based, quali sono le principali strategie di Ericsson per integrare l'intelligenza artificiale nelle infrastrutture di rete? In che modo queste innovazioni stanno trasformando il modo in cui concepite e fornite servizi?
L’intelligenza artificiale aumenta la domanda di capacità, di prestazioni e di efficienza delle reti di telecomunicazione. Il nostro approccio è duplice. Da un lato lavoriamo per portare l’Ai nelle reti, integrandone le funzionalità in prodotti e servizi, e usandola per creare reti che si autogestiscono, si orchestrano, rispondono in modo adattivo alle diverse richieste e realizzano gli intenti per cui sono programmate. Dall’altro, allo stesso tempo le reti devono funzionare al meglio per supportare l’Ai. È un circolo virtuoso. L’Ai, il 5G e il cloud sono i tre pilastri integrati della trasformazione digitale e per la creazione di nuove opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e per i loro clienti.
Con l'espansione del 5G evoluto, quali progetti e iniziative di punta sta attualmente portando avanti Ericsson per massimizzare il valore aggiunto per i clienti e gli operatori? Come si inseriscono queste iniziative nel più ampio ecosistema del 5G?
Ericsson sta creando le reti di nuova generazione, potenti, aperte e programmabili che sono necessarie per la prossima fase della digitalizzazione. Per esempio, in quest’anno soltanto prevediamo di lanciare sul mercato più di 100 nuovi prodotti di rete che rispondono a queste caratteristiche, e permettono di accelerare l’implementazione del 'vero 5G' - standalone, su reti in banda media. Siamo un mondo mobile first: l’80% della popolazione mondiale accede alla rete via mobile; quindi, è necessario creare le condizioni perché queste reti supportino tutte le applicazioni e tecnologie di oggi e del futuro. A partire dall’AI. Reti che offrono connettività differenziata – garantita nelle sue caratteristiche per ottimizzare un determinato utilizzo, un’applicazione, un processo – sono fondamentali se vogliamo portare il potenziale del 5G nel mondo industriale, nelle infrastrutture critiche.
A che punto siamo nel passaggio da demo e casi d'uso a reali opportunità di monetizzazione nel campo del 5G? Quali passi considera essenziali per capitalizzare l'attuale convergenza di tecnologie e reti?
Il momento in cui passare su larga scala dalla fase 'delle demo' e della ricerca dei primi casi d’uso alla realtà è adesso. Al 'Mobile World Congress' c’erano i progetti concreti realizzati da quegli operatori che hanno puntato al 5G evoluto, e stanno costruendo le reti di nuova generazione che abilitano applicazioni e servizi per il mondo industriale, per le infrastrutture e i consumatori. Il punto è accelerare. L’Europa è ancora indietro, l’Italia a sua volta non sta facendo abbastanza, e i problemi da affrontare sono legati alla necessità di un consolidamento del mercato - che aiuti ad avere più forza per investire - a tematiche normative e alla necessità che anche i player industriali comprendano il valore aggiunto di una connettività mobile di nuova generazione.
Potrebbe descrivere come le demo immersive presentate qui al MWC, come il viaggio in tram con realtà aumentata, illustrano la direzione futura di Ericsson nel campo delle esperienze utente avanzate? In che modo queste tecnologie migliorano l'engagement del consumatore?
Abbiamo usato la metafora del tram per portare i visitatori dell’evento in un viaggio nel futuro. La realtà aumentata, ingrediente importante delle applicazioni mostrate, insieme ai wearable - smart glass, visori – è il tipo di tecnologia più vicina all’esperienza consumer che rappresenta plasticamente cosa è possibile fare, e cosa serve fare, per permettere di sfruttare appieno l’innovazione tecnologica, e le sempre più numerose applicazioni basate su Ai che possono entrare nella vita quotidiana.
Reti 5G evolute sono necessarie per garantire l’esperienza d’uso fluida, senza interruzioni, e ubiqua da parte degli spettatori. Le loro capacità devono essere tali da poter gestire 'sulla rete' la potenza che non è possibile avere a livello di device; servono latenze bassissime e, quando si tratta di offrire esperienze premium, con il 5G evoluto è possibile garantire la connettività differenziata. In questo modo possiamo offrire mentre facciamo gaming, o mentre siamo in viaggio su un treno ad alta velocità, una connessione di altissima qualità; l’engagement del consumatore dipende molto da questo.
Ad esempio, considerando i grandi eventi, le nostre ricerche hanno dimostrato che un utente che sperimenta problemi di connessione durante un concerto, un grande appuntamento sportivo ecc. ne è molto influenzato, e la sua propensione a cambiare operatore aumenta drasticamente. Con il 5G di nuova generazione possiamo offrire il meglio anche in ambiti di grande affollamento dove si producono decine di giga di dati di contenuti da condividere.
In che modo Ericsson sta lavorando con gli operatori telco e altri partner tecnologici per promuovere un ecosistema di rete più aperto e collaborativo? Quali sono le principali sfide e opportunità che avete identificato in questo processo di collaborazione?
Ecosistema e collaborazione sono per noi parole chiave essenziali. Siamo i primi promotori di un approccio che unisce gli operatori telco ed altri attori del mondo tecnologico, al fine di creare un mercato ricco di offerte che siano di valore per il mondo enterprise e non solo. A settembre scorso abbiamo presentato Aduna, una joint venture che sta continuando ad attrarre nuovi partecipanti e investitori, che ha proprio il target di lavorare insieme per 'esporre' – ovvero rendere disponibili – le capacità delle reti 5G di nuova generazione, che prima restavano nel chiuso delle reti.
Si tratta di esporre capacità e funzionalità nuove, basate su un approccio tecnologico aperto ma allo stesso tempo robusto e sicuro, che gli sviluppatori possano utilizzare per creare nuovi servizi e applicazioni che sfruttano tutto il potenziale del 5G. Deve nascere un 'mercato delle Api' e deve scalare velocemente affinché si alimenti un circolo virtuoso di crescita. Chiaramente questo comporta un certo cambio di mentalità da parte di tanti attori della catena del valore: un livello di collaborazione e di fiducia e di trasparenza, che è necessario per accelerare il cambiamento.
Considerando il rapido sviluppo delle tecnologie 5G e Ai in regioni come gli Stati Uniti e la Cina, come valuta la posizione competitiva dell'Europa in questo scenario globale? Quali strategie sta adottando Ericsson per colmare questo divario e quali sono le principali barriere che l'Europa deve superare per competere efficacemente?
L’Europa ha davanti a sé l’urgenza di chiudere il più possibile il gap rispetto ad altre aree del mondo in questi ambiti, perché sono le tecnologie per la competitività di oggi e soprattutto di domani, e più che mai in scenari internazionali complessi assume un valore chiave avere maggior forza e maggior dominio su di esse.
Ericsson lavora al fianco dei paesi dell’Europa e dialoga con le sue istituzioni e da tempo stiamo stimolando l’Unione Europea a compiere i passi che sono stati peraltro già ben disegnati dal rapporto Draghi sulla competitività europea. La tecnologia al suo interno è un fattore cruciale perché è intrecciata saldamente a tutte le altre sfide e opportunità che ci aspettano. L’Europa deve continuare a indirizzare lo sviluppo tecnologico e a creare quadri regolatori che però rimuovano gli ostacoli alla competizione, semplifichino l’aspetto normativo, creare meccanismi che ad esempio leghino le licenze per lo spettro e l’espansione delle reti. La ricetta la abbiamo, scritta bene e ampiamente: è il momento di attuarla.
Mafie
Mafia e massoneria, Grande Oriente contro don Ciotti: “Accostamento a ‘ndrangheta ci offende”
Il gran maestro Bisi contro il presidente di Libera, che a Locri aveva associato criminalità calabrese, logge e corruzione. "Così si mette fra i professionisti dell'antimafia". Intanto la Guardia di Finanza sta spulciando gli elenchi sequestrati dalla commissione Bindi. L'ultimatum dell'Obbedienza: "Dissequestro o il 27 marzo denunceremo i parlamentari alla magistratura"
“Le sue parole ci feriscono e ci offendono”. Stefano Bisi (nella foto con Rosy Bindi), gran maestro della più popolosa massoneria nazionale, il Grande Oriente d’Italia, scrive al fondatore e presidente dell’associazione Libera, don Luigi Ciotti. “Le devo sinceramente dire che quella sua frase sulla massoneria accostata alla ‘ndrangheta, alla corruzione e all’illegalità mi ha personalmente ferito come uomo e come massone” continua la missiva. Il riferimento è alle parole pronunciate da Ciotti a Locri lo scorso 21 marzo, in occasione della Giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia. “Siamo qui perché amiamo la vita, per sostenere quella Calabria che non accetta di essere identificata con la `ndrangheta, la massoneria, la corruzione” aveva detto dal palco il presidente di Libera.
La polemica si inserisce nello scontro in corso tra le principali massonerie italiane e la commissione parlamentare Antimafia che, il primo marzo scorso, ha disposto il sequestro degli elenchi degli iscritti alle logge di Calabria e Sicilia. “Mi spiace e sono deluso che una personalità del suo calibro si metta in prima fila fra i tanti, facili opportunisti e professionisti dell’antimafia e che inneggi pure lei alla caccia alle streghe che qualcuno ha voluto forzosamente mettere in atto” continua nella lettera il gran maestro.
La documentazione sequestrata nelle sedi delle massonerie è attualmente custodita allo Scico della Guardia di Finanza, dove si sta procedendo all’estrazione dei nominativi richiesti dalla Commissione. L’Antimafia ha deliberato il sequestro degli elenchi degli iscritti di Sicilia e Calabria nell’ambito di un’indagine su mafie e massoneria avviata a seguito di una serie di inchieste giudiziarie realizzate in quelle regioni.
Il 18 marzo il Grande Oriente d’Italia, che si è dotato di un collegio difensivo di nove avvocati, ha presentato un’istanza di revisione per l’annullamento o revoca del sequestro. L’obbedienza ha indicato un termine di dieci giorni, che dunque coincide al prossimo 27 marzo, scaduto il quale promette di rivolgersi all’Autorità giudiziaria “al fine di ottenere, anche nei confronti dei singoli parlamentari membri della commissione, il ripristino della propria onorabilità e reputazione”.
Il collegio difensivo, si legge nei comunicati del Grande Oriente, “è aperto alle proposte sia del mondo del libero pensiero sia di coloro che hanno avvertito l’iniziativa della Commissione come preludio di una deriva populista e autoritaria”. In questo quadro si iscriverebbero, secondo il gran maestro Bisi, le proposte di legge avanzate dai deputati Davide Mattiello e Claudio Fava e finalizzate ad escludere gli iscritti alla massoneria da ruoli nella pubblica amministrazione.
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(Adnkronos) - Asus ha annunciato, per mezzo di una nota ufficiale, di aver ricevuto 22 prestigiosi iF Design Awards 2025, confermando la sua posizione di leader nel design di hardware per PC e gaming. Con un totale di 345 premi iF Design ricevuti dal suo primo anno di partecipazione, ASUS si distingue come il marchio taiwanese con il maggior numero di riconoscimenti, testimoniando il suo impegno costante per l'eccellenza e l'innovazione.
I prodotti premiati di Asus e Republic of Gamers (ROG) sono stati riconosciuti per il loro design innovativo in una vasta gamma di settori, tra cui gaming, elettronica di consumo, software, sanità, tecnologia mobile e networking. Tra i prodotti premiati, spiccano PC come l'ExpertBook P5405, Zenbook 14 e A14, Vivobook S14/S15/S16 e il ROG Phone 9 Pro, presentati al CES di gennaio.
"Questi riconoscimenti sono una testimonianza del duro lavoro e della dedizione incessante del team Asus, nonché del loro costante impegno nel fornire esperienze straordinarie e curare ogni dettaglio nei prodotti Asus", ha dichiarato Mitch Yang, Chief Design Officer di Asus. "Grazie alla nostra filosofia di design incentrata sull’utente, creiamo prodotti dal design raffinato che superano le aspettative dei nostri clienti in termini di innovazione e funzionalità."
Gli iF Design Awards, riconosciuti a livello globale come simbolo di eccellenza nel design dal 1954, celebrano le migliori realizzazioni nel design in vari settori, tra cui prodotto, packaging, comunicazione, architettura, UI e UX.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di convocare una riunione del governo domani per votare la rimozione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo riporta Ynet, secondo cui, dopo la riunione del governo di ieri sera, i ministri e i consiglieri di Netanyahu hanno discusso della possibilità di votare domani su Bar per consentire al governo di votare domenica sulla rimozione del procuratore generale Gali Baharav-Miara.
Roma, 19 mar. (Labitalia) - L'avvento dell'intelligenza artificiale e gli effetti sul mondo delle tlc, in un futuro sempre più segnato dall'innovazione per servizi all'avanguardia per gli utenti. Ne ha parlato, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson Italia
Nel contesto attuale di rapida evoluzione delle reti verso soluzioni software e Ai-based, quali sono le principali strategie di Ericsson per integrare l'intelligenza artificiale nelle infrastrutture di rete? In che modo queste innovazioni stanno trasformando il modo in cui concepite e fornite servizi?
L’intelligenza artificiale aumenta la domanda di capacità, di prestazioni e di efficienza delle reti di telecomunicazione. Il nostro approccio è duplice. Da un lato lavoriamo per portare l’Ai nelle reti, integrandone le funzionalità in prodotti e servizi, e usandola per creare reti che si autogestiscono, si orchestrano, rispondono in modo adattivo alle diverse richieste e realizzano gli intenti per cui sono programmate. Dall’altro, allo stesso tempo le reti devono funzionare al meglio per supportare l’Ai. È un circolo virtuoso. L’Ai, il 5G e il cloud sono i tre pilastri integrati della trasformazione digitale e per la creazione di nuove opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e per i loro clienti.
Con l'espansione del 5G evoluto, quali progetti e iniziative di punta sta attualmente portando avanti Ericsson per massimizzare il valore aggiunto per i clienti e gli operatori? Come si inseriscono queste iniziative nel più ampio ecosistema del 5G?
Ericsson sta creando le reti di nuova generazione, potenti, aperte e programmabili che sono necessarie per la prossima fase della digitalizzazione. Per esempio, in quest’anno soltanto prevediamo di lanciare sul mercato più di 100 nuovi prodotti di rete che rispondono a queste caratteristiche, e permettono di accelerare l’implementazione del 'vero 5G' - standalone, su reti in banda media. Siamo un mondo mobile first: l’80% della popolazione mondiale accede alla rete via mobile; quindi, è necessario creare le condizioni perché queste reti supportino tutte le applicazioni e tecnologie di oggi e del futuro. A partire dall’AI. Reti che offrono connettività differenziata – garantita nelle sue caratteristiche per ottimizzare un determinato utilizzo, un’applicazione, un processo – sono fondamentali se vogliamo portare il potenziale del 5G nel mondo industriale, nelle infrastrutture critiche.
A che punto siamo nel passaggio da demo e casi d'uso a reali opportunità di monetizzazione nel campo del 5G? Quali passi considera essenziali per capitalizzare l'attuale convergenza di tecnologie e reti?
Il momento in cui passare su larga scala dalla fase 'delle demo' e della ricerca dei primi casi d’uso alla realtà è adesso. Al 'Mobile World Congress' c’erano i progetti concreti realizzati da quegli operatori che hanno puntato al 5G evoluto, e stanno costruendo le reti di nuova generazione che abilitano applicazioni e servizi per il mondo industriale, per le infrastrutture e i consumatori. Il punto è accelerare. L’Europa è ancora indietro, l’Italia a sua volta non sta facendo abbastanza, e i problemi da affrontare sono legati alla necessità di un consolidamento del mercato - che aiuti ad avere più forza per investire - a tematiche normative e alla necessità che anche i player industriali comprendano il valore aggiunto di una connettività mobile di nuova generazione.
Potrebbe descrivere come le demo immersive presentate qui al MWC, come il viaggio in tram con realtà aumentata, illustrano la direzione futura di Ericsson nel campo delle esperienze utente avanzate? In che modo queste tecnologie migliorano l'engagement del consumatore?
Abbiamo usato la metafora del tram per portare i visitatori dell’evento in un viaggio nel futuro. La realtà aumentata, ingrediente importante delle applicazioni mostrate, insieme ai wearable - smart glass, visori – è il tipo di tecnologia più vicina all’esperienza consumer che rappresenta plasticamente cosa è possibile fare, e cosa serve fare, per permettere di sfruttare appieno l’innovazione tecnologica, e le sempre più numerose applicazioni basate su Ai che possono entrare nella vita quotidiana.
Reti 5G evolute sono necessarie per garantire l’esperienza d’uso fluida, senza interruzioni, e ubiqua da parte degli spettatori. Le loro capacità devono essere tali da poter gestire 'sulla rete' la potenza che non è possibile avere a livello di device; servono latenze bassissime e, quando si tratta di offrire esperienze premium, con il 5G evoluto è possibile garantire la connettività differenziata. In questo modo possiamo offrire mentre facciamo gaming, o mentre siamo in viaggio su un treno ad alta velocità, una connessione di altissima qualità; l’engagement del consumatore dipende molto da questo.
Ad esempio, considerando i grandi eventi, le nostre ricerche hanno dimostrato che un utente che sperimenta problemi di connessione durante un concerto, un grande appuntamento sportivo ecc. ne è molto influenzato, e la sua propensione a cambiare operatore aumenta drasticamente. Con il 5G di nuova generazione possiamo offrire il meglio anche in ambiti di grande affollamento dove si producono decine di giga di dati di contenuti da condividere.
In che modo Ericsson sta lavorando con gli operatori telco e altri partner tecnologici per promuovere un ecosistema di rete più aperto e collaborativo? Quali sono le principali sfide e opportunità che avete identificato in questo processo di collaborazione?
Ecosistema e collaborazione sono per noi parole chiave essenziali. Siamo i primi promotori di un approccio che unisce gli operatori telco ed altri attori del mondo tecnologico, al fine di creare un mercato ricco di offerte che siano di valore per il mondo enterprise e non solo. A settembre scorso abbiamo presentato Aduna, una joint venture che sta continuando ad attrarre nuovi partecipanti e investitori, che ha proprio il target di lavorare insieme per 'esporre' – ovvero rendere disponibili – le capacità delle reti 5G di nuova generazione, che prima restavano nel chiuso delle reti.
Si tratta di esporre capacità e funzionalità nuove, basate su un approccio tecnologico aperto ma allo stesso tempo robusto e sicuro, che gli sviluppatori possano utilizzare per creare nuovi servizi e applicazioni che sfruttano tutto il potenziale del 5G. Deve nascere un 'mercato delle Api' e deve scalare velocemente affinché si alimenti un circolo virtuoso di crescita. Chiaramente questo comporta un certo cambio di mentalità da parte di tanti attori della catena del valore: un livello di collaborazione e di fiducia e di trasparenza, che è necessario per accelerare il cambiamento.
Considerando il rapido sviluppo delle tecnologie 5G e Ai in regioni come gli Stati Uniti e la Cina, come valuta la posizione competitiva dell'Europa in questo scenario globale? Quali strategie sta adottando Ericsson per colmare questo divario e quali sono le principali barriere che l'Europa deve superare per competere efficacemente?
L’Europa ha davanti a sé l’urgenza di chiudere il più possibile il gap rispetto ad altre aree del mondo in questi ambiti, perché sono le tecnologie per la competitività di oggi e soprattutto di domani, e più che mai in scenari internazionali complessi assume un valore chiave avere maggior forza e maggior dominio su di esse.
Ericsson lavora al fianco dei paesi dell’Europa e dialoga con le sue istituzioni e da tempo stiamo stimolando l’Unione Europea a compiere i passi che sono stati peraltro già ben disegnati dal rapporto Draghi sulla competitività europea. La tecnologia al suo interno è un fattore cruciale perché è intrecciata saldamente a tutte le altre sfide e opportunità che ci aspettano. L’Europa deve continuare a indirizzare lo sviluppo tecnologico e a creare quadri regolatori che però rimuovano gli ostacoli alla competizione, semplifichino l’aspetto normativo, creare meccanismi che ad esempio leghino le licenze per lo spettro e l’espansione delle reti. La ricetta la abbiamo, scritta bene e ampiamente: è il momento di attuarla.
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - In Italia 1 donna su 8 nel corso della vita svilupperà un tumore della mammella. E' il cancro più diffuso tra la popolazione e i nuovi casi l'anno ammontano a oltre 53mila. Attualmente il 73% delle donne si sottopone all'esame di screening, attraverso la mammografia, per la diagnosi precoce della malattia. Sempre di più dove l'occhio umano non vede può essere d'aiuto l'intelligenza artificiale che riesce ad individuare anche le lesioni neoplastiche più piccole. I nuovi software vengono utilizzati con maggiore frequenza anche nella biopsia liquida, una nuova procedura diagnostica che riesce a scoprire tracce di Dna tumorale per evidenziare precocemente i rischi di recidiva di neoplasia. A questi temi è dedicato il convegno nazionale 'Evoluzione tecnologica e intelligenza artificiale in diagnostica senologica. Stato dell'arte e prospettive future', che si svolge oggi a Roma presso l'ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola.
"I nuovi software sono già una realtà in Italia nei programmi di prevenzione secondaria del tumore mammario - afferma Ettore Squillaci, direttore dell'Uoc di Diagnostica per immagini dell'ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola - L'intelligenza artificiale può aiutarci a gestire la grande mole di dati che siamo in grado di ottenere con gli strumenti diagnostici di ultima generazione. Si tratta di tecnologie che al momento sono attive solo in pochissime strutture sanitarie della Penisola, ma che entro 3 anni dovranno essere rese disponibili in tutti i centri di riferimento oncologici. Il loro utilizzo sarà potenziato grazie alle Reti oncologiche regionali e così saranno di ausilio ad un sempre maggior numero di pazienti. Sono programmi informatici molto avanzanti che possono anche essere installati su mammografi già esistenti. Quindi con investimenti relativamente limitati sarà a breve possibile analizzare più donne, in minor tempo e soprattutto ricevere informazioni precise sulla patologia".
"I tassi di sopravvivenza nel carcinoma mammario - aggiunge Squillaci - sono in costante crescita per merito soprattutto dei miglioramenti terapeutici e dei programmi di prevenzione secondaria. A questo si accompagna un costante miglioramento delle apparecchiature diagnostiche sia di mammografia che di risonanza magnetica, che grazie anche all'Ia e ai nuovi mezzi di contrasto consentono diagnosi più precise, in minor tempo e in un maggior numero di pazienti. Scoprire un tumore al seno, anche di piccolissime dimensioni è ora dunque possibile e per questo assume un ruolo sempre più importante la prevenzione secondaria per rendere il tumore al seno una malattia curabile che non deve fare più paura".
Durante il convegno ampio spazio è riservato al tema della prevenzione e sono previsti interventi di associazioni di pazienti e di rappresentanti delle istituzioni.
"I vantaggi resi possibili dalla tecnologia corrono però il rischio di essere resi vani - avverte Squillaci - se non aumentiamo il numero di donne che si sottopongono regolarmente a mammografia. In Italia 1 donna su 4 fra i 50 e i 69 anni non ha svolto questo esame né spontaneamente né all’interno di programmi di screening organizzati a livello regionale". La guarigione dal cancro al seno è una possibilità concreta che interessa oltre il 70% delle donne colpite dalla malattia. Con la diagnosi precoce della neoplasia aumentano esponenzialmente le possibilità di sconfiggerla definitivamente. Come specialisti medici rinnoviamo il nostro invito a tutte le donne residenti nel nostro Paese a fare prevenzione senologica".
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - "Ci sono diversi pazienti affetti da miastenia grave che soffrono di effetti collaterali della terapia con corticosteroidi, ma possono beneficiare di terapie innovative. Tra queste, ad esempio, l'efgartigimod, che è un frammento di un anticorpo che favorisce la degradazione delle IgG patogene, diminuendo il livello di anticorpi che causano la malattia, come l'anticorpo specifico per il recettore dell'acetilcolina, migliorando i sintomi e riducendo la disabilità associata a questa patologia". Così Raffaele Iorio, professore di Neurologia presso l'università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, intervenendo questa mattina a Milano all'incontro organizzato con la stampa da argenx per presentare i risultati di una nuova pubblicazione basata sui dati di MyRealWorld MG, il primo studio osservazionale globale che da oltre 5 anni raccoglie, tramite un'applicazione digitale in cui il paziente registra i suoi dati, 'Prove dal mondo reale' dell'impatto della malattia sulla vita quotidiana delle persone con miastenia grave (Mg), delle loro famiglie e dei caregiver nell'ambito di un rigoroso protocollo di studio.
"La miastenia grave è una malattia che risponde abbastanza bene alla terapia tradizionale - spiega il neurologo - Tuttavia, esiste un 10-15% di pazienti che non risponde alle terapie tradizionali che si basano su farmaci che sono inibitori dell'acetilcolinesterasi, corticosteroidi, immunosoppressori come l'azatioprina o il micofenolato mofetile. E' una malattia autoimmune cronica che fornisce la giunzione neuromuscolare, alterando la trasmissione dell'impulso tra il nervo e il muscolo. E' una patologia rara, non rarissima: si stima, infatti, che siano affette da miastenia grave circa 17mila persone in Italia. E' caratterizzata da una affaticabilità muscolare, ovvero quando i sintomi peggiorano con lo sforzo e migliorano con il riposo".
Si trata di una malattia "eterogenea, che può coinvolgere diversi distretti muscolari come i muscoli extraoculari, dando origine a diplopia (la visione doppia) o ptosi palpebrale (una condizione in cui una o entrambe le palpebre superiori sono abbassate rispetto alla norma), i muscoli importanti per la fonazione e la masticazione, quindi dando difficoltà a parlare e masticare, ma anche a deglutire, oppure può dare affaticabilità agli arti. L'evento più severo è quando vengono coinvolti i muscoli respiratori, in questo caso il paziente può andare in sofferenza respiratoria e può richiedere il supporto di ventilazione meccanica" nonché "il ricovero in terapia intensiva".
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Chiedo a tutti di mantenere, nella ripresa, toni consoni e adeguati all'aula della Camera anche per onorare la memoria di chi ha messo in gioco la propria vita per assicurare principi di libertà". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, in aula alla Camera, a proposito del dibattito sulle comunicazioni della premier Meloni.
"Chi ha combattuto per la nostra libertà merita il nostro plauso, abbiamo rispetto per l'aula. Vi chiederò, in nome di quella libertà e della democrazia, che questa aula sia considerata sacra", ha aggiunto Fontana.
Londra, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di essere "profondamente preoccupato" per la ripresa degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, ritenendo il numero delle vittime "veramente scioccante".
"Sono profondamente preoccupato per la ripresa dell'azione militare israeliana a Gaza", ha detto il primo ministro ai deputati del suo governo. "Le immagini dei genitori che trasportano i loro figli in ospedale sono davvero scioccanti, così come il numero di persone che sono state uccise".