“C’è un partito, e non dirò quale, perché non mi interessa fare una polemica ad hoc su quelli. Questo partito, nel Parlamento Europeo, nel giro di 24 ore, ha cambiato due volte la propria appartenenza a un gruppo parlamentare”. Così, l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, inizia la sua sferzante critica al M5s, durante l’incontro “Generazione Erasmus”, organizzato a Perugia con il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, in vista delle primarie Pd del 30 aprile. “Questo partito stava in un gruppo anti-europeista per eccellenza, che, se potesse, metterebbe fine al nome Europa” – continua Renzi, riferendosi al mancato accordo tra il M5s e il gruppo Alde – “poi nel giro di 24 ore, per mero scambio di organizzazioni economiche dei gruppi, e dico così per evitare querele, ha chiesto l’iscrizione al gruppo più europeista, quello che cancellerebbe la sovranità nazionale del Paese. E’ come uno che da juventino diventa tifoso della Fiorentina e poi torna nella Juve. E’ inaccettabile come principio. Quando andate a votare, scegliete anche in base alla posizione dei partiti sull’Europa. Quando poi vi cambiano le regole sulle banche, non danno i crediti alle piccole e medie imprese e falliscono gli artigiani, è perché la politica italiana non si è mai occupata sistematicamente di questo”. Stoccata anche al leader della Lega, Matteo Salvini: “Non possiamo lasciare l’Europa nelle mani di quelli che si lamentano e basta. Ho visto un grandioso parlamentare europeo, che si chiama Matteo Salvini, che in un video straordinario viene redarguito da un collega per le sue assenze nel Parlamento Europeo. Chi viene pagato il 27 del mese per rappresentare l’Italia in Europa deve lavorare per difendere lì l’Italia, la campagna elettorale la faccia da un’altra parte”. Renzi invoca anche una commissione d’inchiesta sulle banche: “Spero che prima o poi si faccia, bisogna riscrivere le regole, non vedo l’ora. Non è che ho il sassolino nelle scarpe. C’ho proprio una cava”. Battute a profusione anche sulla situazione attuale del Pd e sugli scissionisti: “Stiamo facendo un congresso, non vi stiamo raccontando che il Pd è l’Eden. Ci sono state scissioni, polemiche, fughe, ma noi abbiamo scelto di fare molta democrazia, forse troppa. No, scherzo, mai la democrazia è troppa. La democrazia è una cosa bella, come è bello che un partito discuta fuori dai palazzi romani, da un blog o da una villa brianzola e si confronti con la gente”
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