L’ultimo album di Clementino, Vulcano, è il disco più introspettivo e personale del rapper di Nola. Tredici tracce in cui l’artista si racconta, si mette a nudo, affronta diverse tematiche senza perdere il proprio stile e la propria originalità. Per la prima volta nella sua carriera, un progetto da solista senza nessun featuring. “Ci sono io al centro di tutto. Nella scena rap ho collaborato praticamente con tutti gli artisti. Ora avevo voglia di fare un album da solo, di mettermi alla prova”, racconta Clementino.
Leggendo la tracklist si resta sorpresi dall’ultima traccia dedicata a Paolo Sorrentino. “Conosco a memoria ogni suo film. Pur facendo mestieri diversi sento che ha qualcosa di mio. I suoi film mi trasmettono sempre un significato speciale. Ha questa grandissima dote di tirare fuori le scenografie dai monumenti architettonici. Nella canzone ci sono anche delle frasi tratte dai suoi film. Ho voluto omaggiarlo con questo pezzo e sono molto soddisfatto di questo brano”.
Negli ultimi tempi l’esposizione mediatica di Clementino è cresciuta, merito anche della seconda partecipazione consecutiva al festival di Sanremo. “Ho partecipato per due anni consecutivi ed è stata una bella vetrina. Purtroppo quest’anno mi è dispiaciuto non partecipare alla serata delle cover. Potevo dare di più. Credo comunque che portare la musica rap a Sanremo sia già un successo. Non penso sinceramente di tornarci l’anno prossimo. Sono stanco di fare il concorrente e di dover piacere per forza a qualcuno”.
Il quinto album dell’artista campano ha un titolo evocativo. “Vulcano rispecchia letteralmente il mio stato d’animo. C’è un riferimento alla mia città, Napoli, al Vesuvio e al mio carattere. Il fuoco che esce sono le mie rime e il mio stile”. Già dalla copertina si avverte questo impatto. “Ho voluto metterci la mia faccia per ribadire che in questo album ci sono solo io. Gli occhi sono rossi perché c’è la lava”. Il disco, prodotto dalla Universal, è stato concepito tra Napoli e Amsterdam e vanta la collaborazioni di giovani produttori. “Per questo album ho lavorato con dei produttori storici, ma anche con dei ragazzi molto giovani che reputo validi artisticamente. Mi piace sperimentare e affidarmi a nuove sonorità. Si potrebbe dire che il mio genere è il black pulcinella perché unisce le passioni per il rap americano anni ’90 e il neapolitan power. Io sono un rapper molto ironico, sarei il primo esponente di questo genere”, afferma scherzando.
Pezzi più leggeri e orecchiabili insieme a canzoni più profonde e introspettive. Un progetto completo che l’artista non vede l’ora di suonare dal vivo. “A maggio partirà anche un tour europeo, non vedo l’ora. Ho già in mente di esibirmi con una band, le canzoni verranno arrangiate.” A tutto questo si aggiungerà anche una scenografia speciale: “Vorrei cantare con un vulcano al centro del palco, ma per ora non posso svelare nulla”.
Clementino appartiene a quella schiera di artisti che negli ultimi anni hanno diffuso e fatto conoscere questo genere in tutta Italia. Le sue rime, i suoi testi e il suo stile si sono fatti apprezzare da Nord fino a Sud. “Credo che noi rapper stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato. Stiamo dimostrando che questo non è un genere di passaggio. Stiamo puntando all’America, lì il rap è un musica di riferimento. Piano piano ci arriveremo”.
Nell’album è inevitabile il richiamo a Napoli, città e luogo speciale per Clementino. Il rapper ha voluto dire la sua sugli ultimi scontri: “Sono contro ogni forma di violenza. Sono nato e ho fatto musica nei centri sociali, ma la violenza la condanno sempre. Sinceramente mi interessa poco la politica. A Napoli sono state fatte delle buone cose, ma non è abbastanza. Magari potrei diventare sindaco in futuro”, dice sorridendo.
E per il futuro l’artista ha già le idee chiare. “Mi piacerebbe avere dei figli e godermi la famiglia. Spero di diventare anche nonno”. Al momento invece è concentrato solo sul disco: “Sarò in tutta Italia per i miei instore e incontrerò i fan. Poi si partirà con il tour. Non vedo l’ora di far ascoltare questo disco al pubblico”.