Basterebbe guardare ai compleanni. Per fortuna c’è solo una volta l’anno, ma quando si comincia ad avere più di un figlio, la cosa si fa impegnativa. I genitori arrivano a spendere sui 300-400 euro. D’altra parte chi vorrebbe sfigurare?
Si affittano sale, si imbandiscono tavoli con bibite di ogni colore in bottiglie di plastica, patatine, cibo industriale e snack vari da sfamare un reggimento, bicchieri piatti e stoviglie in plastica usa e getta (tanto per aiutare a riempire le discariche e gli inceneritori). Torte megalomani comprate in pasticceria (è da cafoni farle a casa), da minimo 80 euro. Si lancia la musica a palla, (per allietare i bimbi con il tormentone Rovazzi e volgarità varie), si pagano animatori perché è risaputo che i bambini non sanno animarsi da soli (nemmeno avessero 80 anni). Gli invitati ovviamente, davanti a tanta prodigalità, non possono far altro che ricambiare con una montagna di regali che il pargolo scarta come un piccolo principe (annoiato) sul trono. Talvolta per evitare il terrore dei doppioni o dei regali inutili le mamme fanno colletta e regalano un cospicuo buono spesa da spendere nei negozi. Un compleanno oggi da organizzare, un compleanno domani a cui si è invitati, le tasche si alleggeriscono. E il Pil ringrazia.
Noi, per poter invitare amichetti in difficoltà, per non fare sentire in imbarazzo nessuno, per non sentirci in obbligo di fare grandi cose, abbiamo chiesto agli invitati di non portare regali, al massimo un disegno. (Gli unici regali, durevoli e pensati, i nostri bambini li ricevono solo da nonni e zii).
Nel parco pubblico sotto casa, su di un tavolino, abbiamo allestito un semplice banchetto, a costo zero e rifiuti zero: tovaglia di stoffa, acqua di rubinetto in caraffe e bottiglie di vetro, bicchieri lavabili, pizzette e torta fatte in casa. Per giocare, il campo e la siepe, dove i bimbi improvvisavano tunnel e nascondigli, una corda per saltare, una palla e bastoni di legno trovati tra i rovi. A parte una caccia al tesoro, nessun altro gioco organizzato, nessun animatore pagato. Ma che festa è, direte voi: che genitori taccagni!
Eppure i bambini si sono divertiti da matti. I bambini sono essenziali ed ecologisti per istinto. Sanno divertirsi con niente, sanno organizzare giochi e “animarsi” da soli. Chi era stanco di correre si sedeva a disegnare con i pastelli e gli acquerelli. Nessuno che si lamentasse perché non c’era la Coca Cola.
La società ci induce a spendere per i figli cifre assurde per bisogni inutili. Così ci lamentiamo che un figlio costa troppo, figuriamoci due o tre! Il rapporto 2017 di Federconsumatori ‘Caro-bimbo’ dice che “il costo dalla nascita fino a 18 anni può arrivare in media a 171mila euro; da 7mila fino a 15mila euro solo per il primo anno”. Si elenca una lista infinita di oggetti che io francamente non ho mai comprato né usato (biberon, scaldabiberon, ciuccio, creme, salviette, box, sdraietta, girello, sterilizzatore, trio, detergenti, pannolini usa e getta, latte in polvere) o oggetti che ho preso in prestito (vestitini, passeggino). I pannolini lavabili hanno ridotto di molto la spesa che avrei fatto con gli usa e getta (400 euro di pannolini lavabili contro 1400 euro di usa e getta). Il costo si è poi ridotto ulteriormente perché li ho riusati per tutti e tre i figli. Per non parlare del risparmio per la comunità: pensiamo che un bimbo in 30 mesi produce una tonnellata di rifiuti indifferenziati solo per i pannolini usa e getta.
Anche come genitori, ricordiamoci la sobrietà che non è miseria né taccagneria: i bambini hanno bisogno di pochi oggetti e molto contatto. Fino ai 6 mesi hanno solo bisogno di un corpo che li nutra, li riscaldi e li coccoli. Crescendo avranno bisogno di giocare, sporcarsi, oziare, correre e ridere con fratelli e amici, arrampicarsi sugli alberi, leggere, studiare e fantasticare. Non avranno mai davvero bisogno di stare imbalsamati davanti la tv o costosi videogiochi, non avranno bisogno che ogni nanosecondo del loro tempo sia organizzato da adulti, non avranno bisogno (anzi, detesteranno) di essere trasportati come pacchi facendo lo slalom tra tempo pieno, post-scuola, corsi privati, scuola estiva, palestre, sport, babysitter, animatori, ecc.
Spendere meno per i nostri figli non è essere cattivi genitori, ci permette di lavorare di meno e avere più tempo per stare con loro. Non è forse il più bel regalo che possiamo fare a loro, a noi e all’ambiente?