Per la prima volta un frammento di cuore umano è cresciuto su foglie di spinacio. Il tessuto biologico è stato rigenerato grazie al sistema vascolare della pianta. Il risultato, pubblicato sulla rivista Biomaterials, si deve ai ricercatori guidati da Joshua Gerslak, del Politecnico americano Worcester Polytechnic Institute (WPI).
È una prova di principio, hanno rilevato gli autori, ma apre le porte all’utilizzo delle piante come impalcature su cui coltivare strati del muscolo cardiaco, con cui in futuro trattare pazienti che hanno avuto un infarto. La tecnica con cui è stato coltivato il frammento di cuore ha permesso di superare una sfida fondamentale della rigenerazione di tessuti e organi umani, ossia lo sviluppo di un sistema vascolare per fornire il sangue ai tessuti in via di sviluppo.
Le attuali tecniche per ottenere organi in laboratorio, tra cui la stampa 3D, infatti non possono fabbricare la rete ramificata di vasi sanguigni che nei tessuti umani fornisce ossigeno, nutrienti e molecole essenziali per la loro crescita. Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno deciso di sfruttare il sistema vascolare che nelle piante trasporta la linfa. ”Le piante e gli animali sfruttano approcci radicalmente diversi per trasportare fluidi e nutrienti, eppure ci sono somiglianze sorprendenti nelle loro strutture di reti vascolari”, hanno scritto gli autori. Il primo passo per far crescere il tessuto sulle foglie di spinacio è stato ‘spogliare’ le foglie di tutte le cellule vegetali. Grazie a un detergente sono state ‘lavate’ via tutte le cellule ed è stata lasciata solo la struttura di cellulosa, un materiale fibroso che non è dannoso per l’uomo. A questo punto la foglia è stata usata come impalcatura su cui far crescere le cellule del cuore che hanno rivestito anche tutto il suo sistema vascolare. Grazie a questo procedimento è stato ottenuto un tessuto cardiaco completo di vasi, che sono stati testati facendovi scorrere con successo fluidi con microsfere delle stesse dimensioni delle cellule del sangue.
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