“Avevamo preso un impegno preciso, quello di rimettere su strada i filobus comprati dall’amministrazione per circa 25 milioni e poi lasciati in deposito, e possiamo annunciare che stamattina 15 di questi filobus sono su strada”. Li aveva presentati così il 27 marzo in una conferenza stampa nella rimessa Atac di Tor Pagnotta la sindaca di Roma Virginia Raggi in compagnia dell’assessore alla Mobilità Linda Meleo, l’amministratore unico di Atac Manuel Fantasia e l’amministratore di Roma Metropolitante Pasquale Cialdini. Acquistati nel 2009 e “abbandonati per anni”, i mezzi sono entrati in funzione per coprire le linee filoviarie 90 express e 60 express. L’euforia è durata poche ore: dalle prime ore del mattino successivo cominciano a circolare sui social network fotografie che mostrano i mezzi in panne.

E l’opposizione apre il fuoco di fila. “In #Campidoglio la volpe ha sostituito la #lupa – scrive su Twitter, Orlando Corsetti, consigliere Pd – #Raggi mette su strada 15 #filobus e nello stesso giorno se ne rompono 4!”. Pochi minuti più tardi il Pd raddoppia: “#Raggi oggi quinto #Filobus guasto su C. Colombo. Esperti a 5 stelle non capiscono che motore inadatto per andare solo a gasolio”, twitta la consigliera Ilaria Piccolo.

 

Che poco dopo attacca con argomentazioni di carattere tecnico: “Queste vetture sono state progettate per viaggiare col il motore elettrico, il diesel è previsto solo per piccoli spostamenti nelle rimesse, per evitare ostacoli improvvisi, in caso di caduta nella tensione di rete. Costringere queste vetture ad usare i motori a gasolio per raggiungere la filovia al capolinea di largo Labia a circa 25 km di distanza dalla rimessa di Tor Pagnotta significa stressare una meccanica non predisposta per muovere mezzi di 18 metri per distanze significative”.

L’amministrazione si difende e passa al contrattacco. “I filobus sono finalmente operativi dopo anni di attesa – afferma il presidente della commissione Trasporti, Enrico Stefàno – però c’è chi, come esponenti del Pd, pur di fare polemica, si attacca a qualche guasto che magari è fisiologico dopo anni di abbandono. Cosa volevano, lasciarli ancora inattivi – e ricordiamo che ogni filobus è costato 500mila euro – nel deposito di Tor Pagnotta? La realtà è che dopo gli sprechi del passato, in una vicenda finita anche all’attenzione della magistratura, noi abbiamo impresso una svolta. E aumentato l’offerta di trasporto pubblico a favore dei cittadini, dando un segnale importante. Quello che il Pd non è riuscito a fare quando era al governo di Roma e che ora può soltanto commentare. Anche in questo caso, dimenticando che con l’eredità che ha lasciato, forse sarebbe più prudente tacere”.

Nel primo pomeriggio anche l’Atac, la municipalizzata capitolina del trasporto pubblico, scende in campo per rispondere alla Piccolo: “In relazione a notizie di stampa che rilanciano dichiarazioni secondo le quali i motori diesel dei filobus messi in servizio da ieri mattina non sarebbero adatti a essere utilizzati su strada per percorsi lunghi, Atac sottolinea che questi motori sono progettati per consentire la marcia autonoma del mezzo anche in assenza della rete filoviaria e che i percorsi di esercizio sono stati valutati anche in relazione all’autonomia disponibile dei motori termici diesel”.

(Foto da Twitter)

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