“Stiamo definendo l’aumento di capitale. Diciamo che siamo tra i 50 e 70 milioni, siamo in quell’ambito”. Giorgio Fossa, presidente de Il Sole 24 Ore, oggi è in audizione davanti le commissioni riunite Finanze, Cultura e Attività produttive della Camera sulla difficile situazione del gruppo editoriale (61,6 milioni di perdite e patrimonio netto sceso a 16,4 milioni in nove mesi) su cui sta indagando la Procura di Milano. “Secondo me non è necessario che Confindustria rimanga al 67%. Più scendiamo, più il giornale è contendibile e forse più facciamo gli interessi della società. Oggi Napoletano (l’ex direttore indagato insieme all’ex presidente Benedini e all’ex ad Treu) è sostanzialmente fuori da giornale per cui voltiamo pagina”. Un direttore che secondo l’ex ad Del Torchio “travalicava” il suo ruolo partecipando ai cda e le spese erano secondo l’ex consigliere Nicolò Dubini una “voce di costo non indifferente per i conti del giornale e non erano soggette all’approvazione del management”.
Dalle indagini preliminari del pm di Milano Gaetano Ruta è emerso che le copie digitali erano “gonfiate” e quelle cartacee finivano anche al macero. Ma non solo secondo Dubini, sentito come teste dagli inquirenti, “le perdite del quotidiano venivano mascherate nei bilanci”. Una mala gestio che potrebbe portare, come già detto dall’attuale amministratore delegato Franco Moscetti, a un’azione civile nei confronti dei responsabili. “Stiamo verificano – dice Fossa – se si può intervenire nei confronti degli amministratori precedenti, non sono pazzo a rispondere per gli altri. Se ci sono le condizioni lo faremo, io devo salvare la società e chi ci lavora. Abbiamo iniziato un audit per verificare se c’è dal punto di vista civile la necessità di intervenire, abbiamo dato mandato ufficiale”.
In una situazione così difficile da richiedere la parola salvataggio alla domanda sugli esuberi Fossa risponde: “Noi abbiamo iniziato tra ieri e oggi, abbiamo aperto il tavolo con il sindacato, non le so dire oggi i numeri. Useremo tutti gli strumenti della legge, la riduzione dell’organico giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici ci sarà e cercheremo di farla nel modo più indolore possibile. Sono già usciti 28 con prepensionamenti, ci saranno anche dirigenti. Cercheremo di farlo nel rispetto di tutti, abbiamo accantonato una somma per accompagnare queste uscite”. E garantisce che “riducendo drasticamente i collaboratori esterni e i costi per gli editorialisti terzi” del quotidiano, questo “consentirà di calmierare il numero di esuberi che purtroppo ci saranno”.
Intanto, secondo Fossa, per salvarsi “Il Sole 24 ore deve tornare al passato, i guai del quotidiano sono cominciati quando qualcuno si è messo in testa che doveva diventare un giornale generalista. Ma Il Sole non lo sarà mai, deve tornare ad essere il quotidiano dei ragionieri, degli avvocati, commercialisti, imprenditori, il primo dei secondi giornali italiani. I generalisti sono in difficoltà in tutto il mondo mentre i quotidiani specialisti riescono a tenere: perciò pensiamo di poter salvare il quotidiano, altrimenti con i numeri che abbiamo ereditato solo dei pazzi potevano pensare di andare avanti”. Davanti c’è un percorso tutto in salita: “L’obiettivo del piano 2017-2020 del nuovo management del Gruppo 24 ore consiste nello sviluppo di un modello di business economicamente sostenibile e orientato alla creazione di valore”. Secondo Fossa “è impossibile prevedere incrementi di fatturato nei prossimi 3 anni visto l’andamento del settore”. Quindi “Confindustria farà la sua parte, all’inizio le banche ci daranno una mano e il Sole 24 ore potrà tornare forte”.
“In teoria tutto è possibile” aveva risposto questa mattina Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, sull’ipotesi di una diluizione della quota dell’associazione degli industriali dopo l’aumento di capitale, dall’attuale 67,5%. “Mi fa domande sul regno del possibile e (su questo, ndr) le dico di sì. Poi entreremo nel merito nei prossimi giorni”. Il Consiglio generale di Confindustria “a oggi non è ancora convocato. Sarà monotematico sull’argomento ma intanto aspettiamo, se non abbiamo dati, chiaramente, non andiamo avanti”. Boccia però spiegava di non avere nessuna novità sull’aumento di capitale per il Sole 24 Ore: “Non ancora; stiamo aspettando che ci informino gli amministratori. Stiamo aspettando (chiarimenti, ndr) sulle ipotesi di fabbisogno, dopo di che convocheremo un Consiglio generale e dibatteremo sul tema”.