Manuel Valls, l’ex premier socialista francese, voterà per Emmanuel Macron al primo turno di voto delle presidenziali. Lo ha dichiarato in un’intervista a BfmTv, confermando che non voterà per Benoit Hamon, che lo ha sconfitto nelle primarie del partito socialista. Per l’ex ministro degli Interni, si tratta di “una presa di posizione responsabile”, perché “l’interesse superiore di un Paese va oltre le regole delle primarie di un partito”.
Ha sottolineato di “non volersi assumere rischi“, riferendosi a un’eventuale vittoria del Front National di Marine Le Pen. Valls teme infatti “un’astensione forte”, e ha detto di non volersi trovare “davanti alla scelta Fillon-Le Pen“: “Non rischierò niente per la Repubblica, per la Francia”, ha affermato.
“Non è il momento della discussione”, ha aggiunto l’ex premier, escludendo di fare campagna per il leader del partito En Marche!. “Non è questo il punto”, ha detto. “Il punto è la Francia e ciò che vogliamo per gli anni a venire”. Valls ha poi ricordato che “i giochi non sono fatti, contrariamente a quanto ci dicono“, e si è detto “convinto del fatto che il Front National sia molto più in alto di quanto sostengano i sondaggi“.
Macron ha ringraziato Valls per il sostegno alle elezioni presidenziali della Francia, ma ai microfoni di radio Europe 1 ha anche detto di auspicare un “rinnovo dei volti e dei metodi”. “Questo dimostra – ha aggiunto il favorito all’Eliseo – che i socialdemocratici e le donne e gli uomini della sinistra responsabili sono pronti a prendere parte ad un approccio che è il mio”. Per la Le Pen invece il sostegno di Valls per Macron è un segnale di “indecenza del comportamento della classe politica francese nei confronti della democrazia”, come ha scritto sul sito della sua campagna elettorale. Per lei, Emmanuel Macron è diventato “un semplice meccanismo di questo grande piano di salvataggio dell’hollandismo”. “Con l’appoggio di Manuel Valls – ha commentato su Twitter il candidato dei Républicains François Fillon – è ormai chiaro che il governo Hollande si sta giocando i tempi supplementari”. Ma “c’è bisogno d’alternanza”.
Con Valls sale a quattro il numero dei ministri in carica o non più in carica che alle presidenziali sosterranno Macron, l’ex fedelissimo di Francois Hollande che aveva lasciato il governo per dar vita al suo movimento. Macron ha infatti già ricevuto l’appoggio anche del ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, della sottosegretaria alla Biodiversità, Barbara Pompili, e del sottosegretario allo Sport, Thierry Braillard.
Intanto il segretario del partito socialista, Jean-Christophe Cambadélis, si è detto “triste per non essere riuscito a convincere Manuel Valls a non appoggiare Emmanuel Macron”. E ha ricordato che il candidato socialista è Benoit Hamon, e che “deve rappresentare tutti i socialisti, i radicali e gli ecologisti. Esorto tutti i socialisti a mantenere la calma, rispettare i propri principi e la propria coerenza per una sinistra che governa e trasforma”. “A questo punto – scrive su Twitter l’ex ministro socialista Arnaud Montebourg – ognuno sa ciò che vale un impegno firmato sull’onore di un uomo come Manuel Valls: niente. Ciò che vale un uomo senza onore“.
Ma la decisione di Valls ha provocato l’indignazione di molti altri esponenti della gauche. Come Patrick Mennucci, deputato di Marsiglia, che ha scritto a Valls su Twitter, dicendo: “Ci fai vergognare“. Ma anche Karine Berger, delle Hautes-Alpes, che ha definito il comportamento dell’ex premier “miserabile“. Per Yann Galut, membro dell’equipe elettorale della gauche, “Valls è stato il becchino della sinistra, fino all’ultimo”. Su BfmTv, il politico François Kalfon aggiunge che “Valls sta scavando la propria tomba: quella del disgusto che suscita intorno a lui”. Il deputato Sebastien Denaja, che ha appoggiato Hamon nelle primarie, fa dell’ironia dicendo che Valls “osserva le regole dell’onore come si osservano le stelle, da lontano…”. Sempre su Twitter interviene Pierre Moscovici da Bruxelles, citando il padre storico dei socialisti Léon Blum: “I veleni sono spesso dei rimedi, ma certi veleni son solo veleni”. Un modo, secondo Le Parisien, di bocciare la scelta di Valls.
Alcune ore dopo le affermazioni di Valls è arrivato il commento del candidato socialista Benoit Hamon: “È un duro colpo per la democrazia, la democrazia è umiliata“, ha detto alla stampa, aggiungendo che “la parola data davanti al popolo va scrupolosamente rispettata”. Nel suo breve intervento tuttavia non ha mai nominato espressamente Valls né Macron.