In alto il simbolo di divieto e più sotto la scritta: Pagina bloccata. Appariva questa schermata a chi si connetteva a internet con il wifi dell’aeroporto di Fiumicino e intendeva collegarsi al sito dell’agenzia di stampa Avionews che si occupa in particolare di temi aeronautici, aeroportuali e della difesa. Più sotto ancora la spiegazione del divieto: «L’accesso a Avionews è bloccato in base alla politica di sicurezza dell’organizzazione. Categoria: armi». Più sotto ancora la firma di chi aveva assunto la decisione: Check Point software technologies, azienda israeliana produttrice di dispositivi di rete e software. A ilfattoquotidiano.it la faccenda è stata segnalata la mattina di mercoledì 29 marzo da diverse fonti: passeggeri in transito nell’aeroporto di Roma, dipendenti Alitalia di base a Fiumicino, piloti, assistenti di volo. Alcune di queste fonti mettevano in relazione il blocco del sito Avionews a Fiumicino con la circostanza che il giorno prima l’agenzia di stampa aveva ospitato un articolo molto dettagliato e molto critico di analisi del piano Alitalia scritto da Gaetano Intrieri, docente all’università Tor Vergata di sistemi complessi. L’ostracismo sarebbe stato una ritorsione censoria nei confronti di quello scritto.
I rapporti tra Avionews e Alitalia sono molto tesi da diverso tempo e il blocco del sito è l’ultima goccia in un mare di polemiche. Negli uffici Adr, la società Aeroporti di Roma dei Benetton che gestisce lo scalo, cadono però dalle nuvole e informano che dal loro punto di vista è tutto e solo un equivoco: le vicende di Alitalia non c’entrano proprio niente e anche se non sanno spiegare il motivo sostengono che il blocco del sito Avionews è stato deciso in automatico dalla società Check Point. A riprova della estraneità alla faccenda e della buona fede informano pure che l’accesso al sito di Avionews è stato immediatamente ripristinato dalla società aeroportuale. I responsabili di Avionews non si accontentano però di questa spiegazione, si sentono danneggiati e annunciano azioni legali a difesa della loro attività giornalistica. Incalza la direttrice, Clara Moschini: “E’ stato leso il diritto di chi si presenta in aeroporto e vuole informarsi sulle vicende che riguardano il posto in cui in quel momento si trova o le vicende della compagnia aeronautica su cui magari si sta imbarcando. Ci occupiano anche di temi della difesa, come molti altri organi di informazione, del resto. Perché proprio noi siamo stati trattati come fossimo agenti dell’Isis o trafficanti di armi? Qualcuno dovrà rispondere di questo ostracismo. Oltretutto non abbiamo neanche certezza di quando è cominciato, l’abbiamo chiesto a Aeroporti di Roma, ma non ci sanno rispondere. Noi siamo stati informati del blocco solo nella notte di mercoledì 29 marzo e ci siamo subito rivolti ai nostri avvocati per avviare eventuali azioni legali e chiedere i danni”.
Ad Avionews coltivano il forte sospetto che il blocco del loro sito a Fiumicino non sia frutto del caso, cioè non sia stato avviato in automatico sulla base di un filtro che in questo caso sarebbe stato eccessivamente efficace ed occhiuto. Sono propensi a credere che di mezzo ci sia proprio Alitalia e che qualcuno ad Aeroporti di Roma si sia prestato a un’operazione selettiva di censura. I rapporti tra la compagnia aerea in crisi e l’agenzia di stampa sono molto tesi in particolare da quando Avionews per prima lanciò l’indiscrezione della caduta in disgrazia di James Hogan, plenipotenziario per Alitalia di Etihad, la compagnia dell’Emiro di Abu Dhabi che con il 49 per cento delle azioni controlla di fatto da tre anni l’azienda italiana dei voli. Avionews pubblica inoltre le analisi molto critiche del professor Intrieri nei confronti della gestione della compagnia di Fiumicino. Nello stesso periodo di tempo Alitalia ha cancellato gli abbonamenti che aveva sottoscritto con Avionews e ha tolto gli articoli dell’agenzia dalla rassegna stampa quotidiana.