Deve restare ai domiciliari Norberto Confalonieri, il primario del Cto-Pini di Milano arrestato giovedì scorso e accusato di corruzione, turbativa d’asta e lesioni volontarie sui pazienti, nell’ambito dell’inchiesta dei pm milanesi Eugenio Fusco e Letizia Mannella sulla ‘sponsorizzazione’ di forniture di protesi di due multinazionali sanitarie (indagate), la Johnson&Johnson e la B.Braun, in cambio di tangenti: contratti di consulenza occulti e altre utilità materiali (viaggi all’estero per lui e la sua famiglia, ospitate in programmi televisivi, inviti a convegni), estese anche ai suoi familiari.
Il gip Teresa De Pascale, infatti, ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dal suo avvocato Ivana Anomali. La difesa del chirurgo sta valutando ora di presentare un’istanza al Riesame. Per approfondire i presunti casi di lesioni la Procura si affiderà alla consulenza tecnica di un medico legale. Dopo l’arresto i pm hanno disposto il sequestro delle cartelle cliniche di 62 pazienti operati dal chirurgo tra il 2014 e il 2015 per accertare se gli interventi, secondo l’accusa effettuati solo “per motivazioni economiche”, abbiano causato o meno danni fisici.
In una intercettazione il medico diceva anche questo: “Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!”. Confalonieri, secondo chi indaga, aveva stretto un “accordo occulto” con i “referenti commerciali” della multinazionale per favorire l’acquisto delle protesi fornite dalla società all’ospedale ricevendo in cambio, tra le altre cose, anche la “pubblicità connessa alla sponsorizzazione” da parte dell’azienda del “servizio di approfondimento sulla chirurgia mini invasiva e computer assistita” andato in onda “su Rai 2 il 16 novembre 2015” nella rubrica ‘Medicina 33‘. Nel provvedimento restrittivo il gip indica come “utilità” per il medico anche queste “apparizioni televisive su reti nazionali con significativi ritorni d’immagine ed economici” per il primario. Anche nei suoi rapporti con la multinazionale B. Braun il primario avrebbe ricevuto poi “bonifici”, ma anche il pagamento di cene “per 30 invitati” e “due cravatte marca ‘E.Marinella per 2 invitati”.