È iniziato a Casa Chiaravalle, il più grande immobile confiscato alla criminalità a Milano, il Festival dei Beni confiscati alle mafie: fino al 2 aprile, quattro giorni durante i quali conoscere, visitare e ricordare i luoghi della città un tempo appartenuti alla criminalità organizzata e oggi testimonianza e presidio della cultura della legalità. Per tutte le giornate del Festival sarà possibile visitare alcuni dei 161 beni confiscati a criminali che operavano a Milano e trasferiti dallo Stato al Comune per impiegarli in attività di tipo sociale, anche attraverso l’assegnazione ad associazioni e cooperative sociali. L’evento, alla sua quinta edizione, è nato da una collaborazione del Comune di Milano con Libera. All’inaugurazione erano presenti anche il sindaco Giuseppe Sala e l’ex-magistrato Gherardo Colombo.
“Con il Festival dei beni confiscati – spiega la direttrice artistica Barbara Sorrentini , giornalista di Radio Popolare – apriamo le porte dei luoghi della mafia, oggi luoghi di solidarietà sociale e cultura della legalità, raccontandone la storia e riempiendoli di iniziative letterarie, cinematografiche, teatrali, di ragazze e ragazzi delle scuole per favorire l’incontro del passato con il futuro, anche grazie al racconto di persone che da anni, con inchieste, libri, film e con la propria vita contrastano ogni forma di mafia”.
Il Festival proporrà numerosi eventi culturali, tra cui la presentazione di libri ispirati dalla lotta alle mafie, reading teatrali, letture per bambini e una retrospettiva cinematografica dedicata a Pif (Pierfrancesco Diliberto) in collaborazione con la Cineteca Italiana. Si terranno incontri con alcuni autori noti per il loro impegno contro le mafie, come Claudio Fava, Nando dalla Chiesa e Gioacchino Criaco, autore di Anime nere, che domenica alle 11 discuterà con lo stesso Pif di mafia tra commedia e tragedia. Venerdì Salvatore Borsellino interverrà alla presentazione di L’Agenda Ritrovata per Paolo Borsellino.
“Proponiamo alla città un ulteriore momento di riflessione su come la criminalità organizzata abbia messo le radici anche a Milano – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – e come la città abbia reagito opponendo cultura ed educazione alla legalità, riprendendosi i luoghi frutto delle attività illecite oggi divenuti simbolo e motore dell’inclusione sociale. La memoria che dobbiamo mantenere salda nel ricordo di chi è stato ucciso dalle mafie si tradurrà in eventi culturali per tutta la città, per vivere e far crescere specie nei più giovani la consapevolezza che la mafia esiste ma si può sconfiggere”.
Per questa quinta edizione il Festival ha consolidato il rapporto con gli studenti e il pubblico giovanile offrendo un programma che si rivolge innanzitutto a loro e si aprirà alla città coinvolgendo, per la prima volta, alcuni spazi esterni simbolici, tra cui il Liceo classico Manzoni. Durante le giornate del Festival un gruppo di studenti seguirà gli appuntamenti per la redazione del Giornale dei ragazzi e documenterà l’iniziativa in tempo reale online e sui social network. Sandro De Riccardis, giornalista e autore di “La mafia siamo noi”, ha tenuto una lezione agli studenti nella mattinata di giovedì a Casa Chiaravalle. E sempre agli studenti è dedicato l’incontro nel bene gestito da “Cangiari” in via Monte Santo 10, con le attrici Federica Fracassi e Isabella Ragonese, in scena al Piccolo Teatro. Il Festival si chiuderà con un reading letterario sulla Milano criminale.