I minorenni stranieri che arrivano in Italia senza una famiglia non potranno essere respinti e avranno gli stessi diritti di protezione che sono riconosciuti ai minori italiani e a quelli che vengono da un Paese dell’Unione europea. Il provvedimento, dopo oltre tre anni di stallo, è stato approvato definitivamente dalla Camera con 375 sì, 13 no e 41 astensioni e rappresenta il primo testo di questo genere adottato da uno Stato membro dell’Ue. “E’ una scelta di civiltà per la tutela e l’integrazione dei più deboli”, ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un testo che, ha aggiunto il Pd, “rende giustizia al ruolo di Paese fondatore dell’Italia e potrà essere spesa sui tavoli di trattativa” in materia di immigrazione.
Il testo, approvato a Montecitorio con il sì della maggioranza e del Movimento 5 stelle, il no della Lega Nord e l'”astensione critica” di Forza Italia, Cor e Fratelli d’Italia, garantisce ai minori stranieri non accompagnati un permesso di soggiorno per minore età o per motivi familiari. Sarà garantito il diritto all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Sono infatti introdotte misure che superano gli impedimenti burocratici che negli anni non hanno consentito ai minori non accompagnati di esercitare in pieno questi diritti, come ad esempio la possibilità di procedere all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore e l’attivazione di specifiche convenzioni per l’apprendistato, nonché la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio, anche quando, al compimento della maggiore età, non si possieda un permesso di soggiorno. I ragazzi stranieri rimasti senza famiglia potranno inoltre accedere al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Al compimento della maggiore età, il permesso di soggiorno sarà convertito quasi automaticamente: la legge prevede infatti il silenzio assenso sui pareri della pubblica amministrazione.
Lo scorso anno, sono stati 25.850 i bambini e adolescenti non accompagnati e separati arrivati in Italia, più del doppio rispetto ai 12.360 del 2015 e pari al 91% di tutti i 28.200 minorenni che hanno raggiunto il nostro Paese. Le nuove regole stabiliscono anche la possibilità per i minori non accompagnati di rimanere in affido ai servizi sociali fino a 21 anni, premiando chi ha intrapreso percorsi di formazione e integrazione. Novità anche per il procedimento di espulsione, che diventa di competenza del Tribunale per i minorenni e potrà essere adottato solo se non c’è il rischio di “danni gravi per il minore”. Ridotti a un massimo di 30 giorni i tempi per essere ammessi nelle strutture di prima accoglienza. Inoltre si istituisce per ogni Tribunale per i minorenni un elenco di tutori volontari. Per quanto riguarda il rimpatrio assistito e volontario, la competenza passa al tribunale per i minorenni. Principio guida del sistema organico per accogliere e proteggere i minorenni stranieri non accompagnati che giungono sulle nostre coste, sempre in numero maggiore, è che “i bambini sono innanzitutto bambini a prescindere dal loro status di migranti o rifugiati”, ricorda Save the Children che a luglio del 2013 presentò il progetto riscuotendo da subito un’adesione trasversale in Parlamento. Il testo ha poi preso nome dalla prima firmataria, la deputata Pd Sandra Zampa.
Sono tante le novità che vengono introdotte grazie al provvedimento. Per la prima volta vengono disciplinate per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e di identificazione, garantendone l’uniformità a livello nazionale. Prima dell’approvazione del ddl non esisteva infatti un provvedimento di attribuzione dell’età, che d’ora in poi sarà invece notificato sia al minore che al tutore provvisorio, assicurando così anche la possibilità di ricorso. Viene garantita inoltre maggiore assistenza, prevedendo presenza di mediatori culturali durante tutta la procedura.
Viene inoltre regolato il sistema di accoglienza integrato tra strutture di prima accoglienza dedicate esclusivamente ai minori, all’interno delle quali i minori possono risiedere non più di 30 giorni, e sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati (Sprar), con strutture diffuse su tutto il territorio nazionale, che la legge estende ai minori stranieri non accompagnati. Viene poi attivata una banca dati nazionale dove confluisce la ‘cartella sociale’ del minore, che lo accompagnerà durante il suo percorso). Spariscono i permessi di soggiorno utilizzati per consuetudine o mai utilizzati, come ad esempio il permesso di soggiorno per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore, e si fa invece più semplicemente riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore.
Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il ‘diritto all’ascolto’ nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, e il diritto all’assistenza legale, avvalendosi, in base alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato. È prevista inoltre la possibilità per le associazioni di tutela di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullare atti della Pubblica Amministrazione che si ritengano lesivi dei diritti dei minori non accompagnati e di intervenire nei giudizi che li riguardano. Particolare attenzione viene infine dedicata dalla legge ai minori vittime di tratta, mentre sul fronte della cooperazione internazionale l’Italia si impegna a favorire tra i Paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori, nel loro superiore interesse.
L’approvazione della legge è stata accompagnata con un coro unanime di soddisfazione dei vari esponenti politici e dei rappresentanti delle associazioni. Per il presidente di Unicef-Italia Giacomo Guerrera, “è un importante passo avanti per i bambini migranti e rifugiati che sono fuggiti da situazioni invivibili e arrivati in Italia pieni di speranza per un futuro”. Festeggi anche Save the Children: “L’Italia”, ha dichiarato Raffala Milano, direttore dei programmi Italia-Europa, “può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto bambini, a prescindere dal loro status di migranti o rifugiati”. Per Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, è “una legge che onora l’Italia e di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi. Una norma di civiltà che rende ancora più stridenti comportamenti di altri Paesi, anche a noi vicini, che, invece, continuano ad alzare muri e a non rispettare gli accordi sui migranti”. Il testo ha ricevuto gli apprezzamenti delle più alte cariche dello Stato, da Gentiloni alla presidente della Camera Laura Boldrini. “E’ una legge che ha l’ambizione di rispondere a bisogni umanitari e alle nostre coscienze”, ha dichiarato la prima firmataria e promotrice dem Sandra Zampa. “Questo provvedimento è inoltre un investimento per un Paese che registra un saldo demografico negativo. Di minori non accompagnati ne sono giunti in Italia poco meno di 20mila dal gennaio scorso, molti vogliono raggiungere altri ?aesi europei. Dobbiamo dunque prevedere un accompagnamento a destinazione senza costringerli a nuovi viaggi disperati e dobbiamo prevedere un sistema di accoglienza organizzato per non alimentare il mercato dell’illegalità: dalla tratta alla prostituzione allo sfruttamento del lavoro minorile. Siamo i primi in Europa ad essere arrivati a una legge sui minori non accompagnati e ci siamo arrivati grazie a un consenso larghissimo”.
Perplessità sono arrivate solo dalle fila della Lega Nord, che ha votato contro, e di Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno invece scelto una ‘astensione critica’. “A fronte di quasi 26mila minori non accompagnati, il fatto che più di 1 su 4 fosse irreperibile alla fine dello scorso anno non può non preoccupare”, ha detto in Aula il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto. “Quando si sancisce la impossibilità assoluta di respingimento per i minori non accompagnati, senza peraltro avere la possibilità di accertarsi che si tratti di minorenni, viene il sospetto che sotto l’egida dell’accoglienza indiscriminata si possa celare un business, un intento economico che non ha niente a che spartire con i principi umanitari. Questa legge ‘di bandiera’ e ideologica è l’appendice di una visione dell’immigrazione surreale e penalizzante, che gli ultimi governi stanno portando avanti nell’ipocrita convincimento che l’accoglienza non debba avere limiti”.