Solo qualche giorno fa l’appello di Papa Francesco contro il bullismo ai giovani riuniti nello stadio San Siro di Milano. E chissà se il ragazzino vittima di uno scherzo terribile a Ragusa non sia stato incoraggiato a denunciare gli abusi dal richiamo di Bergoglio. Un adolescente siciliano, più volte preso in giro da un gruppetto di coetanei, è stato costretto a spogliarsi e ballare nudo alla fermata dall’autobus, davanti a una ragazza, mentre il branco lo riprendeva. Quelle immagini umilianti sono poi puntualmente finite sui social network. La vittima però volta si è ribellata e ha raccontato tutto a un insegnante della scuola superiore che frequenta. Il professore ha informato il preside che a sua volta ha allertato gli agenti della Squadra Mobile della città.
Dopo aver ascoltato il ragazzo davanti al padre e ad alcuni psicologi, i poliziotti hanno interrogato i responsabili, che prima si sono contraddetti a vicenda, poi hanno confessato e sono scoppiati a piangere sostenendo di voler fare soltanto uno scherzo. Gli agenti li hanno fatti scusare con il compagno a riprova del loro pentimento. Due però – secondo quanto riporta La Sicilia – sono stati denunciati per violenza privata. Il ragazzino, che in passato aveva accettato di essere coinvolto in scherzi pesanti per non essere escluso dal gruppo, è stato infatti circondato da cinque o sei coetanei che lo hanno anche colpito per costringerlo a togliersi i pantaloni. Le immagini riprese con uno smartphone sono state pubblicate in diretta su Instagram per 24 ore.
“La polizia di Stato – spiega il capo della Mobile Antonino Ciavola a Il Giornale – ha condotto un’indagine brevissima quanto efficace per appurare i fatti narrati coraggiosamente dalla vittima, mettendo fine alle angherie e prevenendo ulteriori fatti illeciti. Fondamentale il rapporto tra scuola e Squadra Mobile, risultato efficace per una risoluzione del problema a poche ore dalla denuncia. Gli uffici della Squadra Mobile sono pronti ad accogliere le vittime del bullismo in qualsiasi momento”.