Atleti di successo e vegani? Si può fare. L’ultimo tabù sull’alimentazione alternativa che tanto scalda gli animi come nell’ultimo caso accaduto in Maremma nei giorni scorsi lo fa cadere The Guardian che, in un lungo editoriale scritto da Jamie Berger, media production manaer di Mercy for Animals, mette in fila parecchi nomi di sportivi celebri che decantano il segreto dei loro successi: la dieta vegana. “Jermain Defoe che sta guadagnato molto più di quanto ha perso non includendo carne, uova e latticini nella sua dieta”, spiega la Berger nell’attacco dell’articolo sul quotidiano inglese. E sono proprio le parole della stella del Sunderland, 56 presenze e 20 gol nella nazionale britannica a seguire: “Non trovo nulla di difficile a cui rinunciare quando mangio perché so quanto i gol che faccio mi diano poi grande piacere”. Defoe sottolinea da tempo la forma fisica ammirevole in cui si trova nel mangiare vegano e, come ricorda il Guardian, non è l’unico atleta che si alimenta in questo modo. “Innumerevoli atleti di tutti i livelli stanno scoprendo i grandi benefici della dieta vegana e, come Defoe, vedono le loro prestazioni salire e il tempo di recupero diminuire”.
Il maratoneta Scott Jurek, che ha battuto il record mondiale delle 2189 miglia dell’Appalachian Trail negli Stati Uniti, è un appassionato sostenitore del mangiare vegan e soprattutto ha più volte dichiarato che quel tipo di dieta sia fondamentale per il successo nella sua carriera agonistica pluridecennale. Identico discorso per il giocatore di football NFL, David Carter: 29 anni, 1,96 d’altezza, 136 chili di peso e nemmeno una bistecca o hamburger nel piatto. “Non provo più dolore allo stomaco ed indolenzimento muscolare che provavo prima di iniziare un’alimentazione vegana. Oggi i miei tempi di recupero dopo lo sforzo sono molto più rapidi”, ha raccontato Carter al Chicago Sun Times. “Rimasi scioccato all’inizio della transizione da carnivoro a vegano. Pensavo ‘Che diavolo? Ho più energia. Sono molto più forte di quanto non fossi prima”. Secondo Jamie Berger, il caso della stella del football Usa rappresenta la risposta definitiva alla domanda che molti vegani spesso si sentono rivolgere: ma dove prendi le proteine per stare bene?
Un altro esempio da pesi massimi? David “The Hayemaker” Haye, il pugile britannico diventato vegano per motivi etici ma che ha dichiarato l’anno scorso al Telegraph che la dieta lo ha reso più forte di quanto sia mai stato. Anche le celebri sorelle del tennis, Venus e Serena Williams, si alimentano con una dieta a base vegetale, tanto che Venus, vittima di una malattia autoimmune debilitante, per risollevarsi e tornare a giocare ha puntato sulla dieta vegan: “Ha letteralmente cambiato tutta la mia vita”, ha spiegato la tennista ad Health Magazine.
“Perché ci sono così tanti atleti professionisti – e dilettanti – che oramai adottano questo stile di vita? E perché sembra per donargli prestazioni migliori?”, si chiede nelle conclusioni la Berger, rispondendo con alcune considerazioni. La prima: una dieta ricca di frutta, verdura, cereali e fagioli, e priva di prodotti di origine animale, è la migliore dieta per il sistema cardiovascolare. Secondo: le diete veg rendono gli atleti snelli e con una massa corporea minore rispetto ai vegetariani e, ovviamente, ai carnivori. Il segreto starebbe sì nell’apporto calorico, presente in tutti i gruppi studiati, ma l’elevato apporto di proteine di origine vegetale, come fibre e magnesio, renderebbe i vegani più magri degli altri. Terzo: cancellare carne, formaggi e uova dalla propria tavola riduce drasticamente l’incidenza del cancro. “Gli studi dimostrano”, conclude Berger, “che consumare troppe proteine animali sembra essere pericoloso come il fumo dato che coloro che mangiano molta carne hanno moltiplicata per quattro la probabilità di morire di cancro o di diabete”.