LE PERPLESSITÀ SUL TESTO – “Peccato che in questa situazione – spiega Tonino Aceti – c’è un’asimmetria di base. Penso a un paziente che subisce un intervento quando non è cosciente, penso alla cartella clinica scritta dal personale sanitario con la prova, dunque, formata dagli operatori”. Un esempio di cosa potrebbe accadere? “Quello del primario ortopedico dell’ospedale ‘Gaetano Pini’ di Milano, Norberto Confalonieri arrestato con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta” spiega Aceti. Che aggiunge la premessa: “Se le indagini confermassero le accuse a suo carico, sarebbe l’inchiesta penale in corso a garantire al paziente di accertare la verità. Ma senza intercettazioni e altre verifiche della magistratura già avviate, stando all’attuale legge l’onere della prova sarebbe stato a carico del cittadino”. Negativo anche il giudizio di Andrea Colletti, secondo cui “il testo è scritto talmente male da consentire diverse interpretazioni sia sulle responsabilità penali, con il rischio di assoluzioni per tutti, sia su quelle civili, quando già oggi è molto difficile arrivare al rinvio a giudizio e dimostrare la colpa del professionista”. Il coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva fa poi una riflessione sulla gestione delle emergenze. “C’è il rischio che il personale sanitario – conclude Aceti – per non incorrere in denunce, segua in modo automatico le linee guida e non lasci nulla alla specificità del caso che, in alcune situazioni particolari, richiede altre scelte”.

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Sanità, nuova legge sulla responsabilità civile e penale degli operatori sanitari: medici contenti, pazienti molto meno

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