A Taranto il Consiglio comunale ha votato contro l’istituzione dell’Osservatorio mortalità in tempo reale, un osservatorio proposto a costo zero da un gruppo di studiosi dell’Università di Bari. L’Osservatorio era già stato proposto nella Giunta comunale n.11/2016 del 28 giugno 2016, ma non era passato. La proposta è allora stata reiterata in sede di Consiglio comunale dalla consigliera Lina Ambrogi Melle. Sembrava la strada migliore per impegnare il sindaco-pediatra Ippazio Stefano a conteggiare i morti e a verificare in tempo reale se vi fossero picchi nei momenti di maggiore inquinamento. Il risultato? Incredibile ma vero: la proposta di Osservatorio Mortalità è stata bocciata.
Ma andiamo con ordine. Il 29 marzo vari consiglieri hanno abbandonato l’aula facendo venire meno il numero legale al momento della proposta dell’Osservatorio Mortalità. Oggi invece hanno esplicitamente bocciato la proposta dell’Osservatorio. Una proposta che era stata caldeggiata da tempo da PeaceLink e che aveva già superato il vaglio di fattibilità dopo un incontro fra la Asl e l’esperto di statistica e demografia, Stefano Cervellera.
Le dichiarazioni con cui i consiglieri hanno bocciato l’Osservatorio sono le più svariate, come è dato leggere dai resoconti. “Non tollero – ha detto il consigliere Michele De Martino – che la consigliera ecologista Ambrogi Melle venga in consiglio comunale a fare la campagna elettorale sulla pelle dei tarantini”. “Questa mozione è inutile – ha aggiunto il consigliere dei Conservatori e Riformisti Tony Cannone – Asl e Arpa ci dicono che l’inquinamento a Taranto è a livelli normali”.
Ma davvero i tarantini possono dormire sonni tranquilli all’ombra delle ciminiere? E’ presto detto: sono proprio Asl e Arpa ad avvisare la popolazione di Taranto di fare attenzione durante i giorni di vento dall’area industriale (“Wind Days”). La Asl avvisa, anche quando a Taranto non vengono superati i limiti di legge, che occorre prendere precauzioni per le fasce più vulnerabili: “E’ opportuno che individui particolarmente sensibili (es.asmatici, cardiopatici, bambini, anziani) cerchino di adottare precauzioni per ridurre la propria esposizione”, si legge sul sito della Asl. Le polveri sottili di Taranto sono infatti molto più tossiche di quelle di altre città, a parità di concentrazione.
I consiglieri che hanno bocciato l’Osservatorio Mortalità chissà se conoscono tutte queste cose. E soprattutto se hanno letto gli studi scientifici che dimostrano che vi è una relazione “in tempo reale” e statisticamente significativa fra incremento di PM10 (polveri sottili) e mortalità per infarto e ictus. Tutte cose confermate dal dott. Francesco Forastiere in una ricerca epidemiologica su Taranto consegnata alla Regione Puglia lo scorso anno.
In essa si evidenzia, lo si legge sul sito istituzionale della Regione Puglia, che “c’è relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario” e che le esposizioni ambientali sulla popolazione residente nel quartiere Tamburi di Taranto (accanto al quale fumano giorno e notte le ciminiere Ilva determinano un +24% di ricoveri per malattie respiratorie dei bambini e un +10% per infarto del miocardio.
A Taranto ogni anno si perdono 1340 anni di vita rispetto alla Puglia. Ma tutto questo interessa ai consiglieri comunali di Taranto che oggi hanno bocciato l’Osservatorio Mortalità? E interessa al sindaco Ippazio Stefàno e alla sua giunta, assenti oggi durante la votazione?