Il servizio della tv inglese sul compleanno dell'Europa passa dal paesino in cui i nazisti trucidarono 560 persone. Tra gli intervistati uno dei superstiti, Enrico Pieri, 83 anni. Il giornalista Allan Little: "Non abbiamo posti della memoria come questi, in Regno Unito: forse per questo gli inglesi non vedono che l'Ue è un progetto di pace e non solo un blocco commerciale"
Lezione agli inglesi sull’Europa che stanno lasciando anche attraverso il racconto di uno dei più terribili eccidi dei nazisti in Italia, cioè la storia di Sant’Anna di Stazzema. E’ il centro di un servizio che la Bbc ha girato nel paese dell’Alta Versilia proprio per omaggiare il 60esimo dei Trattati di Roma. Ripartire da Sant’Anna verso l’Europa unita, insomma, in senso contrario alle derive nazionalistiche. “Non abbiamo posti del genere in Gran Bretagna – spiega a ilfattoquotidiano.it Allan Little, uno dei giornalisti autori del servizio – Forse è per questo che gli inglesi vedono l’Unione europea solo come un blocco commerciale e non come un progetto di pace o come la chiave per la salute della democrazia”. Little, scozzese, in passato è stato corrispondente, tra l’altro, di Ruanda, Zaire, Jugoslavia, Sud Africa. Ha guidato la troupe, insieme a Simon Lister, e ha scelto come testimonial Enrico Pieri, 83 anni, che ai tempi della strage nazista aveva 10 anni: vide i nonni, le due sorelline, il papà e la mamma, incinta, morire e poi bruciare sotto i colpi delle mitragliatrici e dei lanciafiamme, mentre lui era nascosto nel sottoscala.
Rome Treaty – Allan Little, BBC News from Dave Bull on Vimeo.
La casa di Pieri è ancora come allora. Il caminetto, il sottoscala, il pavimento di assi di legno. Tutto fermo a quel 12 agosto. Completo blu e scarpe nere lucide, Little si inerpica fino al rudere annerito. “La Gran Bretagna ha condiviso con l’Europa l’esperienza della seconda guerra mondiale. Ma non ha sofferto tre cose che la maggior parte dell’Europa continentale ha sperimentato: la dittatura, l’umiliazione di una sconfitta militare e l’orrore di un’occupazione straniera. Gli inglesi non hanno mai visto sventolare bandiere straniere sulle loro roccaforti. Non hanno dovuto ricostruire la propria democrazia dalla base, dopo la guerra. Solo così mi spiego la scelta della Brexit”. Il suo servizio si conclude proprio parlando di Europa: “L’Europa – dice l’inviato – potrebbe essere legata da un trauma condiviso, ma ora, per la prima volta, c’è la possibilità che si divida in blocchi ostili tra loro”.
D’altra parte Pieri, superstite di quell’incubo, lo ripete da decenni agli studenti, italiani e tedeschi, che a migliaia ogni anno visitano Sant’Anna: “L’Europa unita è l’unica speranza per la pace”. Lo ribadirà anche al ministro degli Esteri Angelino Alfano, quando visiterà il paese tra due settimane. Il 10 e 11 aprile, infatti, si terrà a Lucca il summit dei ministri degli Esteri del G7 con Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone e Canada. Alfano ha accettato l’invito del sindaco di Stazzema Maurizio Verona. “Queste grandi potenze settanta anni fa si combattevano aspramente nei campi di battaglia – spiega Verona – e oggi dialogano assieme: la piaga della guerra è tutt’altro che sanata, ma credo che sia giusto coltivare la speranza”.