"Siamo di fronte non solo ad un fatto di una gravità assoluta, ma anche ad un precedente pericoloso: modificare la platea congressuale a meno di 24 ore dalla chiusura dei congressi di circolo", dice Marco Sarracino, portavoce nazionale della mozione Orlando. Il segretario dei dem isolano:"Le persone cui si fa riferimento hanno fatto istanza di iscrizione perché hanno trovato i circoli chiusi"
Quattrocento persone ammesse al voto nonostante non abbiano la tessera del Pd. Per i vertici del partito, però, è tutto in regola. L’ultimo rivolo del Tessera gate in casa Pd lo fanno scoppiare i sostenitori di Andrea Orlando, il ministro della giustizia candidato alla segreteria. E ancora una volta l’epicentro della polemica è rappresentato dalla Sicilia, già teatro nelle scorse settimane di veleni e accuse incrociate tra i dem che si preparano alle primarie.
“Sono numerose le anomalie che abbiamo segnalato negli ultimi giorni, ma quello che sta avvenendo a Catania supera di gran lunga tutti i casi precedenti”, dice Marco Sarracino, portavoce nazionale della mozione Orlando. “Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, – continua – con una lettera indirizzata al segretario provinciale Enzo Napoli, comunica di ammettere al voto oltre 400 persone che però non hanno la tessera del Pd. Siamo di fronte non solo ad un fatto di una gravità assoluta, ma anche ad un precedente pericoloso: modificare la platea congressuale a meno di 24 ore dalla chiusura dei congressi di circolo. Se dovesse verificarsi quanto stiamo segnalando, procederemo con tutte le azioni necessarie con gli organi del Pd e non solo”. Una denuncia, quella di Saracino, che è stata rilanciata dallo stesso Orlando intervistato da Lucia Annunziata a In Mezz’ora su Rai Tre. “In poche ore in alcuni circoli ci sono state centinaia di iscritti e non credo sulla base di un improvviso entusiasmo, io esprimo preoccupazione. Io credo che tutto sia regolare ma voglio dire che quando in un circolo l’ultimo giorno utile si iscrivono 6-700 persone, poi il dibattito lo fanno in 6-7 e vanno a votare in 300, non credo che sia il partito che vogliamo”, ha detto il guardasigilli, annunciando però di “non aver intenzione di presentare ricorsi“.
Agli orlandiani, in ogni caso, replica lo stesso Raciti, il segretario siciliano del Pd accusato di avere concesso il voto a 400 non iscritti. “Le persone cui si fa riferimento hanno fatto istanza di iscrizione in quanto impossibilitate ad aderire al Pd nelle giornate ufficiali di tesseramento, aperte a tutti, che si sono svolte in provincia di Catania. Alcuni circoli che dovevano in quei giorni essere aperti erano, invece, chiusi, come testimoniato anche dall’ampia polemica sulla stampa locale che ne è seguita in maniera, a volte, inappropriata“, ha detto Raciti, che proprio nella città etnea aveva ordinato di chiudere in anticipo i gazebo di piazza per le iscrizioni. “Queste persone – continua il segretario siciliano dei dem – hanno, legittimamente, presentato ricorso presso la commissione regionale per il congresso che si riunirà la settimana prossima. Per non ledere l’eventuale diritto al voto e, contemporaneamente, non rischiare di inficiare, in caso di annullamento delle loro adesioni, il voto dei circoli, abbiamo predisposto un seggio apposito separato dagli altri”.