Secondo fonti della mozione Orlando l'ex premier è a quota 62,4%, il guardasigilli al 29,6% mentre il governatore della Puglia raggiungerebbe l’8%. Dati simili a quelli della mozione Emiliano. Leggermente diversi - ma di poco - i numeri diffusi da sostenitori dell'ex segretario. Affluenza intorno al 50%
Michele Emiliano sfonda la soglia del 5%, Andrea Orlando sfiora quota 30 punti percentuali e Matteo Renzi supera il 60%. Sarebbero questi i dati aggiornati sull’esito delle votazioni nei circoli del Pd, secondo fonti della mozione Orlando. Nel dettaglio, quando lo scrutinio è di circa metà delle sezioni l’ex premier è a quota 62,4%, il guardasigilli al 29,6% mentre il governatore della Puglia raggiungerebbe l’8%.
L’affluenza potrebbe attestarsi – viene sottolineato – intorno al 50%: al momento risultano tra i 140 mila e i 155 mila votanti (in base ai dati di 4.700 circoli su oltre 6mila) ma si può presupporre – che si arrivi a chiudere intorno a quota 200mila, circa la metà degli iscritti certificati. Fonti della mozione Emiliano,tra l’altro, confermano di avere- su circa 5mila circoli – dati in linea con quelli diffusi dalla mozione Orlando. Leggermente diversi, invece, i dati diffusi da fonti della mozione Renzi: l’ex premier avrebbe il 69%,Orlando è secondo il 24,5-25% mentre Emiliano arriva al 6,5-7%.
“Dai dati provvisori in nostro possesso il risultato della mozione Orlando nei circoli del Pd è in linea con le nostre aspettative. Siamo infatti intorno al 30%”, ha detto Marco Sarracino, portavoce nazionale della mozione del ministro della Giustizia. “Ci duole notare che l’affluenza è sicuramente inferiore a quella dello scorso congresso nazionale – ha aggiunto -, specie in quelle regioni dove la partecipazione è sempre stata molto alta. Il nostro obiettivo è da sempre quello di rivolgerci a tutto il centrosinistra e a tutti quei mondi che in questi anni hanno interrotto qualsiasi rapporto col nostro partito. Siamo invece sorpresi dal risultato di Matteo Renzi, il quale, appoggiato dal 90% dell’Assemblea nazionale e della Direzione nazionale e da tutti i segretari regionali, tranne quello della Valle D’Aosta, ottiene percentuali sicuramente inferiori alle sue aspettative, vincendo in quelle città dove il Partito democratico è messo peggio, un dato su cui dovremmo riflettere in tanti. Siamo convinti che da oggi al 30 aprile si apre una nuova partita che vedrà il nostro progetto premiato nel giorno delle Primarie”.
“Si sta per chiudere la prima fase del nostro congresso con il voto degli iscritti nei circoli. È stata una bellissima prova. Stiamo parlando di migliaia di persone che hanno discusso, partecipato e scelto, dando forza all’idea di un partito fatto dall’impegno di tanti, uniti dalla volontà di dare una mano all’Italia. A tutti loro dobbiamo un grazie sincero. La netta affermazione della nostra proposta con Matteo Renzi ci dà fiducia e forza per i prossimi impegni.È il primo passo che ora va portato alle primarie degli elettori di domenica 29 aprile. Per un Pd più forte e più aperto, alternativo a Berlusconi, Grillo e Salvini, continueremo a proporre il nostro progetto per l’Italia. Avanti, insieme”, è invece il commento del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, candidato in ticket con l’ex segretario.