Con l'arrivo della Pasqua la catena di supermercati propone carne ovina a metà prezzo. Sulla piattaforma online change.org sono oltre 27mila le sottoscrizioni raccolte per denunciare una promozione commerciale definita di "pessimo gusto"
Un buono sconto del 50% per l’acquisto della carne d’agnello fa scoppiare la protesta di migliaia di animalisti in rete. Colpa della promozione lanciata dalla Coop Centro Italia che con l’arrivo della Pasqua propone carne ovina a metà prezzo.
Contro l’iniziativa, infatti, è partita una raccolta firme: sulla piattaforma online change.org sono oltre 27mila le sottoscrizioni raccolte per denunciare una promozione commerciale definita di “pessimo gusto“. Coop Centro Italia, contattata dal fattoquotidiano.it, controbatte: “Siamo a conoscenza della petizione. Rispettiamo il pensiero di tutti ma teniamo a ricordare che l’agnello, nel periodo pasquale, è molto richiesto dalla stragrande maggioranza dei nostri 500mila soci. Per il futuro valuteremo se mettere in promozione anche piatti alternativi: a questo proposito se giungessero proposte di merito potremmo affrontare una fase di dialogo con i sottoscrittori della petizione”.
A lanciare la petizione è stata Fabiana D’Andrea di Viareggio, in provincia di Lucca. Il documento è sottoscritto in calce anche dalle sigle Animalisti italiani, Lega italiana dei diritti dell’animale, Movimento etico tutela animali e ambiente e Nuova associazione liberazione animale. Nel mirino la promozione “agnello a metà prezzo, valido per l’acquisto di una confezione con testa e corata”. Alla petizione è allegata l’immagine di uno scontrino emesso dal supermercato di Chiusi, in provincia di Siena, pubblicizzante il maxi-sconto. I sottoscrittori si dichiarano a tal proposito “indignati per quanto figura sugli scontrini consegnati alla cassa”. Secondo gli animalisti “l’orrore è doppiamente servito“, poiché “promuovere a metà prezzo è sinonimo di assoluta mancanza di rispetto per la vita di queste povere creature”.
I sottoscrittori della petizione ritengono “assolutamente deprecabile che un’azienda seria come la Coop si pieghi a tutto questo”. Quello della cooperativa è insomma considerato un “passo indietro, un passo che certamente porta moltissime persone a non riconoscersi nello slogan: la Coop sei tu“. Gli animalisti chiedono dunque “che venga messa al vaglio un’alternativa intelligente e di grande impatto, come ad esempio potrebbe essere una campagna intitolata ‘quest’anno non ammazziamo cuccioli‘”. Vengono inoltre proposte promozioni di “piatti alternativi e senza crudeltà”. Alla Coop è insomma chiesto di dimostrare “di essere etica come vanta di essere”.