“Una norma retroattiva ci impedisce di svolgere il tirocinio. In Regione ci dicono che se lo facessimo poi dovremmo restituire i soldi”
Tra i mittenti di questi messaggi ci sono Carlo e Fabio, due ragazzi napoletani di 28 e 29 anni, entrambi disoccupati. “Ci siamo iscritti insieme nell’estate del 2015. A febbraio 2016 veniamo chiamati per un corso di formazione come tecnici hardware. A maggio decidiamo allora di provare con altri progetti di Garanzia Giovani. Per mesi non riceviamo alcuna risposta. Andiamo in Regione a chiedere spiegazioni. ‘Ma come? Non lo sapete? Siete stati selezionati – ci dicono – per un tirocinio presso il Tribunale di Napoli’. Peccato che nessuno ci avesse informati”. Il tirocinio sarebbe dovuto partire il 2 gennaio scorso, ma pochi giorni prima qualcosa s’inceppa. “Il 28 dicembre ci viene comunicato che non avremmo potuto effettuarlo. Il motivo? In sostanza, una nota regionale dell’ottobre 2016 vietava di prendere parte a due ‘politiche attive’: e noi, avendo già frequentato il corso di tecnici hardware, eravamo fregati. Protestiamo, facciamo notare che una nota regionale non può avere valore retroattivo. Ma la responsabile della Regione ci dice che in realtà ci sta facendo un favore, dal momento che ad alcuni ragazzi che avevamo partecipato a due tirocini diversi, la Regione era stata poi costretta a chiedere indietro i soldi. Una follia”. E a Napoli, dai social network la mobilitazione si sta trasferendo anche nelle strade. A Piazza San Domenico, lunedì 27 marzo, un gruppo di under 30 si è riunito per discutere dei problemi connessi a Garanzia Giovani: erano presenti alcuni tirocinanti e altri coetanei intenzionati ad iscriversi. “Una trentina di persone”, dice chi c’era. “Ma era solo il primo incontro”.
Lavoro & Precari
Garanzia Giovani, le storie: “Mi hanno pagato dopo un anno”. “È stato un incubo”. “In attesa di risposte da mesi” - 5/5
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