Il Pd ha superato la prima fase congressuale per la scelta del proprio segretario nazionale: i votanti sono stati oltre 266mila, circa il 59% degli aventi diritto; Matteo Renzi ha trionfato con oltre il 68%. Che piaccia o meno il Partito Democratico è l’unico partito che sceglie il proprio segretario nazionale (anche gli altri segretari territoriali vengono scelti tramite primarie) con votazioni reali in ogni città e paese: nessun voto virtuale ma persone in carne ed ossa che escono di casa per andare a scegliere liberamente il proprio candidato. Possono esserci critiche e piccole incomprensioni ma tutto è svolto sotto il controllo reciproco.
Facciamo qualche paragone con gli altri partiti.
Nel centrodestra, Forza Italia non ha mai dovuto e/o potuto scegliere, il boss è sempre stato il capo del partito azienda, Silvio Berlusconi.
Veniamo ai “super democratici” 5Stelle: anche qui il segretario nazionale o territoriale non esiste, anzi nessuna forma di democrazia interna esiste. Il guru, capo della setta, è Beppe Grillo e non si può mettere in discussione. Dietro c’è il burattinaio Davide Casaleggio che ha ereditato dal padre il sacro ruolo di divinità del Movimento 5Stelle. Veniamo ai numeri della fantomatica democrazia in rete grillina.
Alle ultime votazioni online per la scelta sul codice etico-salva Raggi e indagati hanno votato in meno di 41mila iscritti, un numero esiguo e di certo mai realmente verificato. Emblematico poi il caso di Genova: lì si è votato online per la scelta del candidato sindaco e dopo l’esito, non gradito al guru Grillo, si è annullato tutto. Risultato: la candidata sindaco ha denunciato Grillo e Di Battista per diffamazione ed ora risultano indagati.
E allora veniamo a noi: dov’è la vera democrazia interna? Nel Pd che mette in discussione anche il proprio segretario nazionale o nel Movimento 5Stelle dove non è neanche ipotizzabile un dissenso interno? Questa è la realtà. Si può dire e pensare tutto e il contrario di tutto ma i fatti sono questi. A chi dei cinquestelle osa criticare e deridere le centinaia di migliaia di persone che votano e scelgono il proprio segretario dico: fatevene una ragione, la democrazia è reale non virtuale; la democrazia non ha capi, guru o santoni; la democrazia non è grillina.
Per questi motivi il Pd merita rispetto, lo meritano le tante persone che con sacrificio e coraggio scelgono e partecipano realmente alla vita del partito. E’ vero sono stati fatti tanti errori e altri se ne faranno ma fino a quando si avrà la possibilità di cambiare e decidere il proprio responsabile il Pd sarà l’unico partito a mettere in gioco la propria leadership. Provate a farlo voi in un altro partito o movimento, non ci riuscirete mai: al primo accenno sareste sbattuti fuori, altro che uno vale uno.
La rete non è verità e non è democrazia. La rete è virtuale e fasulla. La rete non è fatta di persone ma di click e di bufale. Viva la democrazia e viva la partecipazione reale con tutti i suoi errori ma fortemente sincera.