Fate molta attenzione all’ayahuasca in Italia e in Europa! Ho deciso di scrivere questo post dopo aver raccolto moltissime informazioni. La miscela dell’ayahuasca è una cosa serissima: non fidatevi affatto di cosa vi somministrano in Italia o comunque lontano dai luoghi di origine. Non avete alcun controllo sul contenuto della bevanda e i gruppi che propongono cerimonie in Europa non sono sempre del tutto seri. Spesso non hanno alcun contatto con i luoghi di origine in Amazzonia: sono degli improvvisati che vogliono fare affari o comunque fare qualcosa che non conoscono.
Moltissimi la assumono a scopo ludico, solo per sballare, avere allucinazioni, fare un’esperienza “diversa”. Può essere pericolosissimo poiché l’ayahuasca è una medicina sacra per lo spirito e giocare con queste cose è del tutto sconsigliabile. Può accadere, infatti, di non fare affatto ritorno al sé. Sono casi rarissimi, ma si può anche impazzire, poiché le visioni vanno controllate da veri Maestri con i Canti Sacri. I veri Maestri inoltre ne hanno un sacro rispetto e un timore reverenziale. Non la assumono se non in cerimonie che richiedono non una notte in una stanza o in un capannone, bensì molte ore a contatto con la natura, in preghiera e meditazione. La sola cerimonia di preparazione della miscela, dalla raccolta alla pestatura, alla bollitura richiede giorni e giorni, profondamente concentrati e rispettosi e in continua meditazione, con i canti sacri e molto amore.
Gli stessi indios sono consapevoli del fatto che le piante da loro utilizzate per preparare la miscela hanno una forza diversa a seconda che siano coltivate nella loro aldeia (villaggio indigeno) o siano trovate nel profondo della foresta. Dal mio punto di vista assumere l’ayahuasca che si trova in Italia e come pretendere di bere il Barolo in Alaska. O è una porcheria fatta con polverine industriali oppure una bottiglia dovrebbe costare minimo 2.000 euro.
Addirittura in Italia è successo un fatto deplorevole, come mi ha comunicato un amico brasiliano che ha sposato la causa, vive parte della sua vita nella foresta e conduce cerimonie serissime. Avevano organizzato un evento, ma gli organizzatori italiani si sono appropriati di parte della bevanda mascherando il furto diluendo con acqua quella che era rimasta. Paradossalmente, al di là dei pericoli, si rischia pure di pagare come imbecilli una cosa che non ha nessun valore oppure manipolata con sostanze chimiche in maniera impossibile da controllare. Senza dubbio ci saranno anche nel nostro paese gruppi seri, ma altrettanto senza dubbio temo siano una minoranza.
Ormai c’è chi propone l’ayahuasca persino nelle discoteche, come alternativa a ecstasy e altre droghe vecchie e nuove. Poi non ci si stupisca se fuori ammazzano la gente a bastonate senza nessun motivo. Non si tratta nemmeno più di maldestra ricerca, fatta più o meno in buona fede, dello stato modificato di coscienza. È semplicemente una caduta libera in un abisso senza ritorno, dove sostanze che agiscono sullo spirito, sul cervello e sul sistema nervoso sono usate come giocattoli. È l’ultima spiaggia di diverse generazioni che non sanno più cosa fare per strapparsi alla noia e alla mancanza di senso. Il bello è che l’ayahuasca avrebbe, nei contesti appropriati, proprio una valenza profondamente terapeutica. Ma è finita nel 90% dei casi in mani sbagliatissime.
Fatene uso solo se siete veramente certi, al di là di ogni ragionevole dubbio, di trovarvi al cospetto di uno sciamano vero, proveniente dall’Amazzonia, che non lo faccia solo per soldi, in grado di guidare un gruppo in un viaggio profondissimo. Alcuni di questi vengono ogni tanto in Europa. Come minimo dovete comunque essere sicuri di trovarvi di fronte a persone di grandissima esperienza, ma soprattutto buone, con il cuore puro come il cristallo. L’ayahuasca è un amplificatore di energie ed emozioni. All’interno di un gruppo può arrivare di tutto e scatenarsi l’inferno.
Assumerla per divertimento è sacrilego come sgranocchiare un’ostia consacrata come uno snack e pericoloso come andare a caccia di coccodrilli con arco e frecce per “divertimento” o ancora spararsi un Prozac comprato su Amazon perché ci si sente un po’ giù. Non giocate con le vostre vite. La diffusione che ha avuto la bevanda e la moda che ne è scaturita è del tutto controproducente sia per il movimento spirituale serio che ne fa uso, sia per chi la assume senza sapere esattamente cosa sta facendo.
La cosa migliore sarebbe non farne assolutamente uso se non in presenza di sciamani reali, seri e che conoscono il delicato uso della Medicina come si deve. Ancora meglio assumerla solo nei luoghi di origine. Ma in ogni caso avvicinarsi ad essa con un profondo rispetto, e la consapevolezza di trovarsi al cospetto di una Medicina degli Spiriti che non fa sconti a nessuno. Ha lo scopo di portare a incontrare Angeli, ma anche Demoni delle profondità più oscure di sé stessi e dell’universo.
Altri contesti in cui viene usata debitamente sono quelli di terapeuti e anche grandissimi terapeuti e psicologi come Stanislav Grof, il quale utilizza anche altre sostanze oppure la “respirazione olotropica”. Altrimenti, se vi volete spappolare il cervello e il fegato ci sono molte altre sostanze che, oltretutto, non sono sacre. Anche se personalmente ritengo che sballare per sballare, senza un lavoro psicologico profondo, sia una puttanata demenziale.
Foto: @mvillone – Pentolone con dentro foglie di Psycotria Viridis, rampicante Banisteriopsis Caapi e altre piante additive in attesa di notti intere di bollitura con i Canti Sacri nel Cuore dell’Amazzonia. La nostra spedizione in Amazzonia, nell’alto Rio Jordão, Acre, Amazzonia meridionale, è avvenuta all’interno di un programma ormai decennale di ricerca che coinvolge gli stessi sciamani indios, editori, scienziati, ricercatori, medici, psicologi, reporter, fotografi, artisti e antropologi.