Criteri e requisiti per il conseguimento della patente di guida “B” sono da oggi più chiari per esaminandi ed esaminatori: a specificarli è una corposa circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che specifica le opportune modalità per lo svolgimento delle prove teoriche – che rimangono uguali a quelle odierne – e pratiche. La prova teorica (dura 30 minuti e si svolge mediante computer con touch-screen) verte su “classici” come la segnaletica stradale verticale ed orizzontale, precedenze, limiti di velocità, distanze di sicurezza, fattori di rischio legati alle diverse condizioni della strada ma anche sui “cambiamenti nel comportamento al volante indotti da alcool, droghe, medicinali, stati d’animo e affaticamento”. I quesiti da soddisfare sono 40 e se ne possono sbagliare al massimo 4.
Ad essere definita con maggiore precisione è invece la prova pratica, che si svolge invece su un veicolo – deve avere i doppi comandi, per permettere all’istruttore di intervenire in caso di necessità – capace di sviluppare una velocità di almeno 100 km/h, dotato di trasmissione manuale o automatica (in quest’ultimo caso il patentato potrà guidare solo vetture con cambio automatico). La prova pratica di guida – che deve durare almeno 25 minuti – si articola in tre fasi, con la prima dedicata alla “verifica della capacità del conducente di prepararsi ad una guida sicura”: per questo l’esaminatore dovrà constatare che il candidato regoli il sedile nella corretta posizione di guida; regoli specchietti retrovisori, cinture di sicurezza, poggiatesta; controlli la chiusura delle porte; sappia controllare o correttamente utilizzare almeno due dispositivi, scelti a caso tra pneumatici, sterzo, freni, dispositivi di segnalazione acustica e luminosa, e sappia controllare i livelli dell’olio.
La seconda valuta invece la capacità del candidato di fare manovra: è sempre prevista la marcia indietro in linea retta o con svolta a destra o a sinistra, mantenendosi nella corretta corsia; viene inoltre richiesta una fra l’inversione del veicolo, ricorrendo sia alla marcia avanti che alla marcia indietro; il parcheggio del veicolo ed uscita dallo spazio di parcheggio (allineato, a pettine dritto o obliquo; marcia avanti o indietro; in piano o in pendenza) o la frenata di precisione rispetto a un punto di arresto predeterminato; l’esecuzione di una frenata di emergenza è facoltativa.
Terza ed ultima fase è quella che valuta il comportamento del candidato nel traffico:
a) partenza da fermo: da un parcheggio, dopo un arresto nel traffico, uscendo da una strada secondaria;
b) guida su strada rettilinea: comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato;
c) guida in curva;
d) incroci: affrontare e superare incroci e raccordi;
e) cambiamento di direzione: svolta a destra ed a sinistra; cambiamento di corsia;
f) ingresso/uscita dall’autostrada (o eventuali strade ad essa assimilabili): ingresso mediante corsia di accelerazione; uscita mediante corsia di decelerazione;
g) sorpasso/superamento: sorpasso di altri veicoli (se possibile); superamento di ostacoli (ad esempio vetture posteggiate); essere oggetto di sorpasso da parte di altri veicoli (se del caso);
h) elementi e caratteristiche stradali speciali (se del caso): rotonde; passaggi a livello; fermate di autobus/tram; attraversamenti pedonali; guida su lunghe salite/discese; gallerie;
i) rispetto delle necessarie precauzioni nello scendere dal veicolo.
Nel corso della prova “gli esaminatori devono prestare particolare attenzione se il candidato dimostri o no nella guida un atteggiamento prudente e senso civico. La valutazione deve tenere conto dell’immagine complessiva presentata dal candidato in merito, fra l’altro, ai seguenti elementi: stile di guida confacente e sicuro, che tenga conto delle condizioni meteorologiche e di quelle della strada, delle condizioni di traffico, degli interessi degli altri utenti della strada (in particolare i più esposti), anticipandone le mosse”. Si procede alla bocciatura se il candidato infrange una norma del Codice della Strada che prevede la sospensione della patente. Se quest’ultima non è invece prevista il candidato può ripetere la manovra (precedentemente errata) una seconda volta: se la sbaglia viene bocciato.