È un 30enne di origine marocchina il giovane accusato dell’omicidio di Leonardo Lo Cascio, il 38enne ucciso giovedì sera in viale della Repubblica a Prato, proprio davanti al tribunale. I carabinieri lo hanno fermato sabato sera all’aeroporto di Bologna proprio mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Marocco. Abdelghani Arrami, riferisce Il Tirreno, dopo un interrogatorio durato oltre dieci ore, all’alba di domenica ha confessato di essere l’aggressore.
La sua versione dei fatti, però, è diversa da quella ricostruita dagli inquirenti. Arrami racconto di aver incontrato Lo Cascio per una questione di soldi, dalla quale sarebbe nata una discussione poi degenerata. Il 30enne riferisce di aver rotto una bottiglia di birra e colpito alla gola la vittima. Secondo chi indaga invece, il marocchino ha ucciso il 38 enne con un arma da taglio durante un tentativo di rapina: Lo Cascio, aggredito alle spalle mentre andava al lavoro nell’hotel dove era impiegato come portiere di notte, avrebbe reagito e per questo sarebbe stato colpito alla gola poco dopo essere sceso dall’autobus, in piazzale Falcone e Borsellino. Dopo l’omicidio, scrive il Tirreno, Arrami è andato a prendersi un gelato.
Gli spostamenti successivi del 30enne marocchino sono stati ricostruiti grazie alle telecamere di sorveglianza (che però non hanno ripreso il momento dell’ omicidio), ad alcuni vestiti abbandonati dallo stesso giovane lungo la strada e anche da qualche testimone. I carabinieri di Prato sono così riusciti a individuarlo e fermarlo a Bologna. Per tutta la notte è stato sentito dal pm Egidio Celano, che al termine dell’interrogatorio ha deciso il fermo indiziario. Il giovane, già conosciuto alle forze dell’ordine ma regolare in Italia, è stato trasferito al carcere della Dogaia di Prato. Lunedì all’ospedale di Prato sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Lo Cascio.