Su Twitter era “francotrenta1”, su Facebook “franco.trenta67”. E la showgirl Justine Mattera era davvero convinta di star parlando con l’amico pornodivo Franco Trentalance, ma in realtà stava rivelando informazioni intime e private a un perfetto sconosciuto, un esperto di informatica. Ben presto lui, 22enne all’epoca dei fatti, ha iniziato a “minacciarla di rendere pubblici i contenuti delle conversazioni”. E adesso Antony Repici, accusato di sostituzione di persona e violenza privata, potrebbe scontare un anno di carcere.
Gli eventi risalgono al 2012, quando Justine Mattera, ex moglie del conduttore Paolo Limiti, è caduta nella trappola di Repici. Le conversazioni via chat sono andate avanti da luglio a novembre, quando la showgirl ha deciso di ignorare i ricatti di Repici per denunciare tutto.
“Justine all’inizio credeva davvero di parlare con me”, aveva raccontato il vero Trentalance al Resto del Carlino. “Tanto che aveva chiesto anche qualche ‘consiglio’ relativo al mio lavoro, una cosa che mi accade spesso visto nella vita reale”. “Da un lato questa vicenda potrebbe anche far sorridere – aveva aggiunto il pornodivo – ma in realtà c’è un fatto molto grave con ricatti e furto d’identità, insomma reati gravi“.
Secondo l’accusa, Repici è un recidivo dei furti d’identità: nel 2011 aveva infatti usato lo stesso stratagemma con la scrittrice erotica Irene Cao, con la quale si era finto il ciclista Filippo Pozzato. Anche in questo caso aveva creato account social e email falsi, sfruttandoli per intrattenere conversazioni con la Cao, che poi aveva sporto denuncia. Tutti e quattro i vip sono parti civili al processo.